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Giunta Oliverio «in fase terminale». Altri tre passano al centrodestra

I consiglieri regionali Antonio Scalzo, Franco Sergio e Giuseppe Neri ufficializzano l’adesione a “Direzione Italia” di Fitto. Numeri sempre più risicati per la maggioranza di centrosinistra

Pubblicato il: 20/02/2019 – 18:16
Giunta Oliverio «in fase terminale». Altri tre passano al centrodestra

REGGIO CALABRIA Sull’Aventino c’erano saliti già nell’estate scorsa. Ma muovendosi sempre con moderazione. Eletti con la coalizione che ha portato Mario Oliverio alla guida della Regione, i consiglieri regionali Antonio Scalzo, Franco Sergio e Giuseppe Neri avevano manifestato la loro posizione critica nei confronti del governatore e della sua giunta già a luglio del 2018. Critiche, però, che li vedevano comunque rimanere nell’alveo del centrosinistra. Ora, invece, il gruppo fondato dai tre consiglieri, quello dei “Moderati per la Calabria”, esce allo scoperto e dichiara di fatto di passare armi e bagagli col centrodestra, in particolare con “Direzione Italia” di Raffaele Fitto. Dopo l’approdo in Forza Italia di Vincenzo Pasqua, dunque, ora sono quattro gli ex oliveriani passati al centrodestra (qui la puntata de Lo Sfascio in cui Neri aveva anticipato a L’altroCorriere Tv la decisione di lasciare la maggioranza).
La dichiarazione dei tre moschettieri moderati è contenuta in un lungo documento inviato alle redazioni, una sorta di “manifesto” (qui il testo integrale) zeppo di richiami al cattolicesimo solidale, all’europeismo, alla chiesa e alla famiglia. Per i riferimenti ideologici si vola alto: oltre a un Fitto definito con qualche pomposità «uomo del Sud» e non senza audacia «espressione autorevole ed equilibrata dei valori più alti della politica italiana», ci sono la Cei, il cardinale Bassetti e ovviamente anche De Gasperi, Moro e don Sturzo. Il gruppo si dichiara «in fase di quotidiano confronto con altri soggetti civico-culturali e politico-partitici» che si ispirano ai citati «nobili ed autorevoli padri fondatori». E sarebbe «sempre più consistente il numero di cittadini, rappresentanti del mondo politico, esponenti della società civile ed amministratori» che aderisce all’alleanza moderata proposta dai tre consiglieri. Un’alleanza «lontana da opposti (ma paradossalmente coincidenti) “estremismi” siano essi ultraradicali e progressisti, secessionisti, statalisti e populisti, acriticamente pro-eurocrazia o miopemente nazionalisti».
Tra le righe del politichese, però, si legge anche un netto distacco dalla maggioranza di Oliverio. Alle infinite emergenze che incombono sulla Calabria, infatti, «non è stata data risposta nonostante le promesse», e quindi i “Moderati” si vedono «obbligati», ora, a tenersi «distinti e distanti dall’attuale esperienza politico-amministrativa». E con altrettanto «approccio moderato» fanno sapere di essere ormai intenti a «guardar oltre una fase ormai terminale». Finora hanno evitato «posizioni intransigenti» e hanno scelto l’astensione per «senso di responsabilità» e per «rispetto per i tanti elettori e sostenitori». Ma adesso, sempre per il bene della Calabria, hanno scelto di cambiare campo e – anche se non si sa bene fino a che punto – di lasciare la maggioranza. Sempre che il governatore ora ne abbia davvero una.

s. pel.

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