Ultimo aggiornamento alle 7:02
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

Anziano morto a Cosenza, la versione dell'ospedale e quella della clinica

Secondo i vertici dell’Annunziata l’82enne sarebbe arrivato in pronto soccorso in «gravi difficoltà respiratorie». La difesa della direzione della Casa di cura “Madonna della Catena”: «Abbiamo svol…

Pubblicato il: 21/02/2019 – 16:50
Anziano morto a Cosenza, la versione dell'ospedale e quella della clinica

COSENZA L’uomo di 82 anni morto nell’ospedale di Cosenza dopo essere stato trasferito dalla clinica Madonna della Catena di Dipignano, al momento del ricovero in pronto soccorso risultava in «gravi difficoltà respiratorie» per cui gli è stato «attribuito il codice di priorità rosso». È quanto scrive la Direzione sanitaria di presidio dell’Azienda ospedaliera di Cosenza in una nota in cui ripercorre «l’evolversi degli accadimenti nella successione documentata nella cartella clinica redatta dai sanitari dell’ospedale Annunziata di Cosenza». «Il paziente – si legge nella nota – è stato trattato chirurgicamente, nel dicembre scorso, presso la Neurochirurgia, per aneurisma celebrale. Trasferito il 2 gennaio 2019 alla struttura riabilitativa Madonna della Catena, il 19 febbraio 2019 alle ore 13,06 giunge in pronto soccorso trasferito dalla clinica Madonna della Catena con ambulanza del 118 con richiesta di posizionamento di catetere vescicale. All’arrivo in Pronto soccorso vengono registrati i parametri vitali e il paziente risulta dispnoico. Dall’esame obiettivo e dagli esami ematochimici si registra acidosi metabolica severa, ovvero disturbo dell’equilibrio acido base, indice di estrema gravità e dall’ecografia la vescica risulta vuota». «È stata avviata adeguata terapia – conclude il comunicato – e alle 16,19, per un aggravamento delle condizioni generali, si procede al ricovero del paziente in rianimazione dove, dopo circa 30 minuti si registra arresto cardiocircolatorio irreversibile con exitus alle ore 17».
«LE NOSTRE CLINICHE HANNO SVOLTO AL MEGLIO IL PROPRIO LAVORO» Già mercoledì le direzioni sanitarie delle Case di Cura “Madonna della Catena” e “La Madonnina” hanno diramato un comunicato per fornire la loro versione dei fatti: «Il paziente, che dalle Case di Cura era stato trasferito presso il Pronto soccorso, avrebbe dovuto avere posizionato un catetere per monitorare la diuresi, in quanto rifiutava di alimentarsi e di bere da due giorni. Tale trasferimento in Pronto soccorso è stato deciso dopo che lo specialista urologo aveva riscontrato difficoltà nel detto posizionamento. La prassi, le regole, oltre che le linee guida in tema di arte medica, questo trasferimento impongono! Ciò che è successo al povero paziente, una volta giunto in Pronto Soccorso, purtroppo esula dalla possibilità per le nostre strutture di continuare ad occuparsi attivamente del caso clinico, una volta che, accompagnato dal 118 del Pronto Soccorso medesimo, ivi giunge. Ci par superfluo aggiungere che tutte le consegne e le diagnosi previamente effettuate dalle nostre strutture sono state trasmesse ai sanitari del 118». «Siamo estremamente ossequiosi delle regole mediche ed il nostro fine è quello della cura massima dei pazienti che alle nostre strutture si rivolgono. Pertanto, non possiamo tollerare che, in un caso di decesso, che per nulla coinvolge il nostro operato, immediatamente le notizie giornalistiche siano diffamatorie. Ancora ad oggi, la Magistratura – conclude il comunicato – non ha fatto luce sulle cause del decesso».

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x