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Il Pd teme una «Waterloo» e chiede una verifica di maggioranza

Le preoccupazioni di Aieta per i numeri risicati e i ritardi sui progetti: si rischia di non realizzare «nulla». Chiesto un incontro con il governatore per evitare lo smottamento

Pubblicato il: 22/02/2019 – 11:08
Il Pd teme una «Waterloo» e chiede una verifica di maggioranza

LAMEZIA TERME Non è l’annuncio di una transumanza e neppure uno strappo lacerante. È, però, una preoccupazione politica (e tecnica) che arriva da uno dei consiglieri più leali a Mario Oliverio. Giuseppe Aieta si è rivolto privatamente ai colleghi del Partito democratico per chiedere una riunione allargata anche al resto della maggioranza. O, meglio, di ciò che ne rimane dopo l’addio di Antonio Scalzo, Giuseppe Neri e Franco Sergio, diretti verso il centrodestra. I numeri sono sempre più risicati (ve lo abbiamo raccontato qui), ma non di soli numeri vive la riflessione di Aieta.
L’ex sindaco di Cetraro teme che tutto possa franare da un momento all’altro. E che l’eventualità non sia peregrina lo raccontano non soltanto i problemi giudiziari del governatore, ma il fatto che molte attività si siano, di fatto, bloccate da due mesi. Qui la riflessione di Aieta sconfina nel campo tecnico. Il consigliere regionale considera insufficienti i risultati raggiunti dalla burocrazia della Cittadella. Alcuni direttori generali piazzati in postazioni chiave sarebbero, per lui, «inadeguati». Una considerazione legata ai numeri e al timore che buona parte degli interventi programmati possa andare a farsi benedire. Il consigliere non esclude che si verifichi la peggiore delle ipotesi, e cioè che non si riesca a realizzare «nulla». Sarebbe, per Aieta, una «Waterloo», ancor più in una fase politica in cui il Pd e la maggioranza sono chiamati quantomeno a una prima pianificazione sull’obiettivo delle Regionali. Il tempo corre veloce e – con l’attività politica del governatore “congelata” – nel gruppo del Pd cominciano ad addensarsi timori accompagnati dalla necessità di un confronto finora assente seppure richiesto «da due mesi» – è la valutazione di Domenico Bevacqua. È probabile che la verifica chiesta da Aieta abbia lo scopo di rinsaldare i ranghi (ammesso che sia possibile) e testare le condizioni di fiducia degli alleati (tra gli scontenti ci sono Francesco D’Agostino e Orlandino Greco): oggi i numeri sono strettissimi, un 16 a 15 che non lascia tranquilli. Ma a ben vedere il campanello d’allarme più pressante è quello tecnico: senza progetti da raccontare ai calabresi (è questo il timore di Aieta) la campagna elettorale potrebbe essere un disastro. (ppp)

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