CATANZARO L’ex sindaco di Strongoli Michele Laurenzano, coinvolto nell’inchiesta Stige della Dda di Catanzaro, passa dagli arresti domiciliari all’obbligo di residenza nel suo comune, unito all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Lo ha deciso il Tribunale del riesame sulla base dell’istanza presentata dai legali di Laurenzano, gli avvocati Giuseppe Pitaro e Vincenzo Ioppoli.
La difesa ha evidenziato l’insussistenza di esigenze cautelari. E i giudici del Tdl hanno accolto l’appello, mettendo in evidenza alcune questioni. Il quadro cautelare può, infatti, essere rivisitato alla luce dell’«avvenuto rinvio a giudizio del Laurenzano» e del fatto «che l’imputato non rivesta ulteriormente cariche pubbliche all’interno del Comune di Strongoli». La nuova situazione, in sostanza, «riduce il rischio di possibili azioni criminose a favore degli esponenti della consorteria strongolese». I giudici, comunque, ritengono che «non possa essere minimizzata la gravità delle condotte poste in essere e la personalità dimostrata da Laurenzano, il quale, per come emerge dal contenuto delle intercettazioni (…) ha avuto contatti diretti con esponenti della consorteria criminale strongolese e ne ha favorito gli interessi». Alla luce di queste considerazioni, «si reputano ancora persistenti esigenze cautelari» e servono «opportuni controlli sull’operato del Laurenzano».
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