CATANZARO La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza di confisca emessa dalla Corte d’appello di Catanzaro, sezione misure di prevenzione, del parco eolico “Wind farm” di Isola Capo Rizzuto. La decisione è stata adottata, dopo alcune ore di camera di consiglio, in accoglimento del ricorso avanzato dai titolari del parco eolico, tra i più grandi d’Europa, tra i quali c’era Carmine Megna, difeso dagli avvocati Piero Chiodo e Carmine Mancuso. «È stata dimostrata – spiegano i due legali – l’assoluta estraneità dei proprietari del parco eolico a qualsiasi cointeressenza mafiosa con il clan degli Arena e, in particolare, l’assoluta liceità dei finanziamenti ricevuti da banche tedesche e non da presunte cosche mafiose».
Il provvedimento di confisca era stato emesso nel maggio 2017 ed era stato disposto nei confronti di Pasquale Arena, nipote del capo dell’omonima cosca Nicola e fratello del boss Carmine, ucciso a colpi di bazooka in un agguato nel 2004.
Secondo l’accusa, il parco sarebbe stato da ricondurre alla cosca tramite Pasquale Arena, funzionario del Comune di Isola Capo Rizzuto.
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