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Azienda unica di Catanzaro, consiglieri regionali si confrontano con il Comune

La proposta di legge sull’integrazione al centro di una riunione “allargata” della quarta Commissione consiliare. Abramo: a marzo aspettiamo l’ok da Palazzo Campanella

Pubblicato il: 25/02/2019 – 21:01
Azienda unica di Catanzaro, consiglieri regionali si confrontano con il Comune

CATANZARO «Il procedimento si è messo in moto: nel mese di marzo dovrebbe tenersi un Consiglio regionale ad hoc per approvare una legge così attesa e così importante». Così il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, con riferimento alla proposta di legge regionale sull’integrazione delle aziende ospedaliere del capoluogo. Il tema è stato oggi al centro di un confronto, al Comune tra la Commissione consiliare Politiche sociali e i consiglieri regionali del Catanzarese, segnatamente Arturo Bova, Baldo Esposito, Claudio Parente e Mimmo Tallini. Un confronto ad ampio spettro, nel quale si sono sottolineate anche le ricadute positive che l’integrazione tra l’ospedale “Pugliese” e il Policlinico universitario “Mater Domini” potrebbe avere per la città di Catanzaro, a partire dallo sblocco del mega finanziamento destinato alla costruzione del nuovo grande ospedale del capoluogo.
L’INTERVENTO DEL SINDACO «Tutto il Consiglio comunale chiede – aggiunge Abramo – di essere invitato alla seduta del Consiglio regionale, perché non vogliamo che ci sia il classico trabocchetto. Sarà un momento positivo ma il percorso non è ancora semplice, perché dopo la legge dovrà essere siglato il protocollo di intesa, che è importante ma a noi serve la legge regionale perché se non si fa l’integrazione non si sbloccano i 320 milioni di euro per il nuovo ospedale, come tra l’altro è indicato nel 15esimo punto del mandato che il governo nazionale ha attribuito al commissario alla sanità regionale Cotticelli». Abramo non è per nulla convinto della posizione di chi sostiene che «la legge sull’integrazione e il protocollo d’intesa debbano essere fatte contestualmente, perché questo significa voler perdere tempo e rimettere tutto in discussione, e noi non possiamo più perdere tempo». Secondo Abramo «l’importante adesso è avere la legge regionale. Ai consiglieri regionali del territorio chiediamo di sollecitare affinché si porti al più presto, nella prima seduta utile del Consiglio regionale, la legge sull’integrazione tra le aziende ospedaliere del capoluogo, legge che – rammenta il sindaco – aspettiamo da 20 anni».
PAROLA AI CONSIGLIERI REGIONALI Arturo Bova, dei Dp, osserva: «Ognuno di noi ha fatto un passo indietro anche rispetto a proprie posizioni, perché c’è la possibilità di costruire la più importante offerta di servizi sanitari nel Mezzogiorno. Abbiamo fatto in due mesi quello che non è stato fatto in 20 anni, ora dobbiamo chiudere subito questa fase legislativa, ma non ripetiamo i rituali del passato e cavalli di ritorno personali e campanilistici». Secondo Baldo Esposito, di Ncd, «oggi mettiamo al centro delle scelte sanitarie della città anche il Consiglio comunale, che apre un proficuo confronto con il Consiglio regionale. E’ necessario, perché, una volta creata la nuova azienda unica, si possono sbloccare i fondi per il nuovo ospedale e si avvierà un percorso già condiviso con il sindaco Abramo per istituire una Casa della salute nel “Pugliese” e il raddoppio del “Ciaccio”. Quello che ci accingiamo a varare è una rivoluzione epocale nella sanità calabrese e catanzarese». Claudio Parente, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, rileva: «Abbiamo dato una prova di maturità accelerando in commissione e siamo pronti di portare il testo in aula già ai primi di marzo in modo da avere un testo normativo già entro il mese di marzo. Poi, toccherà all’Assemblea la parola finale, ma a mio avviso non ci sono alternative. Bisogna legiferare il primo possibile e poi siglare al più presto il protocollo d’intesa. Tutto questo è fondamentale per una razionalizzazione e un potenziamento dei servizi e delle risorse, con un accorpamento che creerebbe un polo unico nel panorama del Mezzogiorno». Infine, il leader di Forza Italia, Mimmo Tallini: «E’ un’integrazione cercata da tantissimi anni e finora mia realizzata per tanti ragioni, anche per interessi che si sono messi in campo dal mondo universitario alla classe medica e ospedaliera, ma oggi questa scadenza non può più essere elusa, visto che se non si fa l’integrazione non si potrà costruire il nuovo ospedale di Catanzaro. Sono ottimista per l’esito finale, e soddisfatto per aver lavorato nella direzione di costruire un sistema sanitario efficiente ed efficace. Il nostro obiettivo è stato anche quello di valorizzare un grande patrimonio professionale e scientifico della sanità catanzarese».
LA REPLICA AL MOVIMENTO 5 STELLE Sia Parente che Bova hanno poi definito «contraddittoria la posizione del Movimento 5 Stelle, le cui perplessità sull’integrazione contrastano con l’avallo al progetto del commissario Cotticelli, nominato da un governo gialloverde». Tesi rafforzata anche da Esposito, che ha poi aggiunto un altro elemento: «Questa proposta di legge sull’integrazione, tra l’altro, va nella stessa direzione di una proposta di iniziativa popolare promossa proprio dai 5 Stelle».
IL COMMENTO DELLA COSTANZO Soddisfatta anche Manuela Costanzo, presidente della quarta Commissione Politiche sociali del Comune, che ha voluto fortemente questo incontro. «E’ stato un primo importante momento di confronto e di condivisione. Il tema dell’integrazione sanitaria – continua – rappresenta una priorità al centro dell’agenda politica regionale che non può non passare anche da un percorso di concertazione con l’amministrazione comunale al fine di disegnare il miglior futuro possibile per il comparto nel capoluogo. Dopo vent’anni di attesa e di rinvii, finalmente il primo passo sta per essere compiuto e il Consiglio comunale dovrà fare la sua parte nella programmazione della sanità che verrà. Un lungo iter – conclude Manuela Costanzo – che porterà alla realizzazione dell’azienda unica attraverso i fondi già destinati e legati al positivo esito dell’integrazione nel rispetto delle competenze e delle professionalità rappresentate dalle aziende “Pugliese-Ciaccio” e “Mater Domini” per la città e tutta l’area centrale della Calabria».

cant. a.

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