SAN FERDINANDO Il ghetto di San Ferdinando sarà sgomberato. La minaccia del ministro Matteo Salvini, secondo indiscrezioni provenienti dalla tendopoli, diventerà concreta mercoledì prossimo. Il sindaco di San Ferdinando, Andrea Tripodi, ha firmato oggi un’ordinanza che dispone lo sgombero e la bonifica «dell’area adibita a vecchia tendopoli di proprietà Corap ex ASIreg, ricadente nel Comune di San Ferdinando, per la bonifica e la demolizione di quanto attorno alla stessa abusivamente realizzato».
Al momento non è dato sapere se siano state individuate soluzioni abitative alternative per gli oltre mille abitanti che non hanno diritto ad accedere al circuito Sprar e Cas, o hanno preferito declinare l’offerta della Prefettura perché i centri in cui avrebbero potuto essere trasferiti per 6 mesi sono troppo lontani dai campi in cui i braccianti lavorano.
La polizia in queste ore sta comunicando il provvedimento di sgombero all’interno del ghetto, fra lo sconcerto e la rabbia degli attuali abitanti.
IL VIMINALE: «SGOMBERO NECESSARIO» A ogni extracomunitario regolare sarà assicurata una sistemazione nei circuiti ufficiali dell’accoglienza (ex Sprar, Cara, Cas). Lo fa sapere il Viminale, spiegando che in queste ore si stanno svolgendo ulteriori controlli sullo status degli extracomunitari, anche con l’intervento di mediatori culturali. Due anni fa, nella baraccopoli di San Ferdinando si registravano fino a 2.700 presenze. Ora, aggiunge il Viminale, lo sgombero si rende necessario anche per motivi igienico-sanitari e di ordine pubblico. Negli ultimi mesi, nell’area si sono registrati tre morti.
a. c.
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