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Cdc Catanzaro, Abramo: «Accanimento giudiziario della Regione»

Il sindaco e Polimeni contestano la scelta di ricorrere contro la nomina di Rossi: «Capoluogo rischia di essere penalizzato»

Pubblicato il: 28/02/2019 – 16:19
Cdc Catanzaro, Abramo: «Accanimento giudiziario della Regione»

CATANZARO «Contro la Camera di commercio c’è un accanimento giudiziario da parte della Regione. Non può che essere interpretata come un atto di malafede la scelta della Regione di ricorrere al Consiglio di Stato contro l’ordinanza del Tar che aveva riconosciuto la legittimità dell’insediamento del presidente della Camera di Commercio Daniele Rossi e dell’elezione di tutti gli organi camerali». Lo sostengono, in una dichiarazione, il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, e il presidente del consiglio comunale, Marco Polimeni.
«Era stata la stessa Regione, per bocca del presidente Oliverio – aggiungono – a chiarire lo scorso ottobre che la decisione di ricorrere alla giustizia amministrativa era stata adottata su sollecitazione del ministero dello Sviluppo economico, non essendo riconosciuta la validità e la legittimità della presenza degli organi camerali a Catanzaro. La Regione qualche mese fa, nel costituirsi al Tar, avrebbe, quindi, solo preso atto dell’input ricevuto dal Mise, tanto è vero che Daniele Rossi aveva ricoperto il ruolo di presidente della Camera di Commercio per ben 11 mesi senza che la Regione avesse detto nulla. Nonostante il Tar Calabria a dicembre abbia ribadito la piena legittimità dell’operato di Rossi, la Regione ha comunque deciso di ricorrere, questa volta da sola, al Consiglio di Stato contro questa decisione sconfessando, quindi, quanto detto qualche tempo prima. La Regione mentiva all’epoca o faceva il doppio gioco? Perché questo accanimento giudiziario a danno dell’ente, guidato da Daniele Rossi, che fin dal suo insediamento ha assolto alle proprie funzioni a tutela delle categorie produttive del territorio? A ciò si aggiunge il grave ritardo accumulato dalla Regione, e denunciato anche dallo stesso presidente Rossi, nell’integrare il Consiglio camerale, orfano da tempo di quattro componenti che l’esecutivo calabrese avrebbe dovuto sostituire».
«Questa nuova pagina giudiziaria – concludono Abramo e Polimeni – riapre, quindi, una ferita per il capoluogo di regione, che rischia di essere penalizzato nel suo ruolo e nelle sue diverse componenti istituzionali. Una vicenda che, indirettamente, avrebbe come conseguenza quella di danneggiare quelle imprese catanzaresi che possono contare sulla rappresentanza garantita dalla presidenza di Daniele Rossi».

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