Lamezia, il ritorno di Mascaro dopo il “limbo” dei commissari

LAMEZIA TERME È uno scenario quasi primaverile a fare da cornice al ritorno in grande stile del sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, dopo 14 mesi di “limbo” amministrativo e dopo la sentenza del Tar che, nei giorni scorsi, ha annullato il decreto di scioglimento del consiglio comunale per presunte infiltrazioni mafiose.
Ad accogliere Mascaro, oltre ai giornalisti, i dipendenti e i funzionari del Comune. Larghi sorrisi, applausi e la voglia di ricominciare da dove tutto s’era fermato quasi un anno e mezzo fa. Un ritorno che coincide l’addio, arrivato nella serata di ieri, della terna commissariale guidata da Francesco Alecci.
Mascaro andrà avanti. Niente dimissioni anticipate, dunque, ma solo la voglia di rimettere in moto la macchina amministrativa. Tra le priorità del sindaco riabilitato dalla giustizia amministrativa c’è infatti quella di ricompattare la maggioranza di centrodestra, a partire dagli assessori. Nelle prossime ore, in tal senso, è già stato programmato un incontro mentre resta da definire la nomina di due figure in giunta.
E poi ci sono le vicende gestionali, a cominciare dalle assunzioni (al momento bloccate) e la “quota 100” che, da agosto, rischia di svuotare gli uffici del Comune di Lamezia Terme.
Ma i nodi da sciogliere in città sono tanti: dal Psc, passando per i teatri chiusi e gli impianti sportivi inagibili. Tutte questioni segnate nella fittissima agenda di Mascaro e a cui mettere mano nel giro di poche ore. Senza tralasciare le vicende macroscopiche, come ad esempio quella della Multiservizi e dell’aerostazione di Lamezia. Nelle prossime ore, infatti, Mascaro ha già annunciato degli incontri con i responsabili.
«NON MI DIMETTO» «Ho già programmato incontri importantissimi in giornata perché vogliamo capire bene la situazione ed essere subito operativi al massimo», ha detto Mascaro, secondo cui uno dei primi obiettivi sarà quello di affrontare le problematiche della macchina comunale: «È una delle priorità, bisognerà fare in modo di sbloccare la limitazione determinata dal piano di riequilibrio in itinere, perché Lamezia Terme non può andare avanti con l’attuale numero di dirigenti e dipendenti senza possibilità di fare concorsi o far scorrere graduatorie e con la mannaia di quota 100. Lavoreremo subito su questo: faccio un appello al ministero dell’Interno perché, con questa limitazione, con cui paghiamo un dissesto ereditato, non si può andare avanti».
Mascaro ha escluso, poi, l’idea di dimissioni, sostenendo la sua ferma determinazione di andare avanti, «perché ci sono troppe tematiche che attendono una pronta risoluzione, penso a esempio al Psc. Oggi pomeriggio incontrerò i miei cinque assessori, ai quali dirò che c’è la necessità di recuperare il tempo perduto e di aumentare il carico di lavoro, che già era gravoso in precedenza, e di raddoppiare il nostro impegno. I cinque assessori sono un’ottima base di partenza, poi l’obiettivo è inserire altre due figure per colmare i vuoti nella compagine di governo».
Mascaro ha poi aggiunto: «L’avere Lamezia Terme subito un fatto eccezionale come lo scioglimento comporta a mio avviso decisioni e conseguenze eccezionali, quindi ritengo che bisogna avere un patto tra tutti i consiglieri comunali, mettere la città al primo posto e annullare velleità personali per prossime elezioni e lavorare con un solo far. Ieri ho inviato un messaggio a tutti i consiglieri comunali ricordando loro che tutti abbiamo ricevuto il mandato di servire la città».

g. c.