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Numero chiuso a Medicina, liceo da Vinci protagonista alla Camera

ROMA Il dirigente del liceo scientifico Leonardo da Vinci di Reggio Calabria, Giuseppina Princi, è stata audita dalla Commissione Cultura della Camera dei Deputati sul progetto di biomedicina ideat…

Pubblicato il: 01/03/2019 – 12:21
Numero chiuso a Medicina, liceo da Vinci protagonista alla Camera

ROMA Il dirigente del liceo scientifico Leonardo da Vinci di Reggio Calabria, Giuseppina Princi, è stata audita dalla Commissione Cultura della Camera dei Deputati sul progetto di biomedicina ideato dal liceo d’intesa con l’Ordine provinciale dei Medici di Reggio Calabria ed esteso su scala nazionale attraverso un Protocollo sottoscritto tra il Miur e la Fnomceo. Presenti alla Camera dei Deputati anche Pasquale Veneziano in rappresentanza della Fnomceo, Francesca Torretta (referente del percorso) e Lucio Ficara (addetto stampa del progetto).
L’audizione alla Camera della dirigente Princi si inquadra nella discussione che è in atto alla Camera su diversi disegni di legge che puntano alla revisione dell’accesso a Medicina. La proposta condivisa dal Miur e dalla Federazione Nazionale dei Medici e dei Chirurghi, prevede la revisione dell’accesso alla facoltà di medicina attraverso un percorso selettivo che parta dalla scuola con il fine di garantire un orientamento efficace in ambito sanitario sin dal terzo liceo che permetta agli studenti più motivati e preparati di accedere a medicina.
Si prevede, infatti, di regolamentare nei licei classici e scientifici un nuovo indirizzo di studio il liceo biomedico con l’introduzione, dal terzo anno in poi, della disciplina “Scienze biomediche” articolata in 150 ore di lezioni nel secondo biennio e quinto anno, 50 per ogni annualità scolastica di cui: venti ore di lezioni teoriche svolte dai docenti di biologia dei licei, venti ore di lezioni svolte da medici individuati dagli Ordini, dieci ore di esperienza laboratoriale presso ospedali e strutture sanitarie pubbliche e private. A conclusione di ogni anno scolastico (a partire dal terzo anno in poi) gli studenti saranno sottoposti ad un test nazionale inerente le materie oggetto di studio.
A fine percorso (fine quinto anno) si determinerà una graduatoria nazionale costituita dal punteggio dei tre test e dal voto ottenuto nell’Esame di Stato. Sulla base del numero totale dei posti programmati annualmente per il corso di laurea in Medicina e Chirurgia in base al fabbisogno nazionale, gli studenti collocati in posizione utile nella graduatoria nazionale del Liceo Biomedico, accederanno di diritto alle facoltà di indirizzo sanitario e/o chimico biologico, fino a un massimo del 70% dei posti messi a concorso. Il rimanente 30% verrà messo a bando tra tutti gli studenti non frequentanti il liceo biomedico, e tra coloro che non si collocheranno in posizione utile in graduatoria e comunque frequentanti qualsiasi istituto secondario di secondo grado.
La proposta, già sostenuta da Mario Pittoni, presidente della settima Commissione Cultura al Senato, ha registrato ampio consenso da parte di tutti i gruppi parlamentari (Aprea, Toccafondi, Ciampi, Tuzzi, Latorre), i quali hanno apprezzato il successo documentato della sperimentazione per cui è scaturita l’audizione: 63 licei classici e scientifici distribuiti in tutte le regioni d’Italia con una sempre più crescente domanda non soddisfatta dall’offerta, circa 6000 studenti e 500 figure tra docenti e medici coordinati dal liceo da Vinci (scuola capofila) e selezionati tramite bando Miur da una cabina di regia nazionale (Massimo Esposito e Giuseppina Princi per il Miur, Roberto Monaco, Roberto Stella e Pasquale Veneziano per la Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici).
Grande orgoglio per il successo della giornata e per l’iter legislativo che ne seguirà è stato espresso dalla Direzione Generale degli Ordinamenti e dalla Federazione Nazionale dei Medici e Chirurghi.

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