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Primarie Pd nel caos, Bausone «aggredita al seggio». La replica: «Show da circo»

L’esponente della mozione Zingaretti ha raccontato di aver ricevuto insulti e strattoni. «Ho chiesto l’annullamento del seggio di Catanzaro Lido». Sciarrone «Sempre in cerca di riflettori». Il circ…

Pubblicato il: 03/03/2019 – 7:15
Primarie Pd nel caos, Bausone «aggredita al seggio». La replica: «Show da circo»

CATANZARO «Le primarie del Partito Democratico dovrebbero essere un momento di confronto e di vera democrazia interna. Invece, c’è chi vuole far la lotta ad essere il più furbo degli altri, usando metodi che nulla hanno a che fare con la serietà e la legalità statutaria, baluardo del vivere partitico». Sono le parole che Alessia Bausone esponente del Partito democratico usa per commentare l’aggressione di cui sarebbe stata vittima.
«Ecco che oggi, nella riunione organizzativa per il seggio a Catanzaro Lido al Dopolavoro ferroviario, si è consumato l’ennesimo tentativo di fare delle primarie una carnevalata con giochetti finalizzati ad alterare il risultato. Non è dato sapere chi ha delegato la componente della direzione provinciale Benedetta Primerano a nominare un Presidente di seggio sconosciuto ai più con il compito di nominare “di fiducia” tutti gli altri componenti del seggio stesso. Insomma, un seggio amico degli amici degli amici costituito ad hoc con il file di avvilire il senso stesso delle primarie. Cosa si voleva fare? Violare il regolamento che impone ai votanti di presentarsi con la tessera elettorale, se non preregistrati sul sito. La risposta: “Così non vota nessuno. Si è sempre fatto così”. Regole autoctone in un farwest di banditismo politico per cui una medesima persona poteva votare, senza tessera elettorale, in tutti i quanti i seggi allestiti in città. Al richiamo al regolamento – continua nel racconto Bausone – sono stata accerchiata e additata di essere ora “ciuccia”, ora “serva mandata da qualcuno”, per poi essere cacciata dal gestore del Dopolavoro.
E’ chiaro che l’episodio sarà denunciato in tutte le sedi competenti, ma lo spirito delle primarie non è di certo quello di premiare il più bullo o il più furbo. Ecco perché ho chiesto formalmente al segretario Gianluca Cuda, al Presidente della commissione di garanzia Mario Paraboschi e al Presidente della Commissione per il Congresso Andrea Falvo, l’annullamento del seggio di Catanzaro Lido per il quale non risultano esserci le condizioni né politiche (le convenzioni non si sono svolte perché il circolo è inesistente) né di sicurezza per poter con onestà e rispetto delle regole dar luce ad una giornata di democrazia».
LA REPLICA: «SCHERMAGLIE DA LOCANDA» A replicare a Bausone è un altro esponente del Pd locale, Alessio Sciarrone, che in una nota scrive: «Con riluttanza, poiché contrario ai “lavatoi di piazza”, rispondo alle rimostranze della signora Bausone circa fantomatiche aggressioni subite nel seggio per l’elezione del segretario nazionale del Partito democratico, di Catanzaro Lido. Non se ne sentiva il bisogno. In qualità di componente del comitato organizzatore, ieri riunito, ho personalmente constatato lo scagliarsi della stessa nei confronti di Benedetta Primerano, del nostro ospite, il responsabile del Dopolavoro ferroviario, e di tutti gli altri presenti, rei di aver sollevato una questione di buon senso: se mandare a casa gli elettori pronti a sostenere il Partito democratico solo per aver dimenticato la tessera elettorale». «La signora Bausone, apparsa da subito propensa a menar rogna, non è riuscita a mordersi la lingua . prosegue Sciarrone – neppure nel momento in cui ha deciso di apostrofare i presenti come imbroglioni, e nessuna remora ha avuto nel provocare a distanza ravvicinata con fare minaccioso persone che avrebbero meritato ben altra condotta. Il dubbio subito sorto, e vista la pronta sollecitazione al Comitato di Garanzia la sensazione assume connotati più marcati, se l’intento non fosse stato quello di negare ai sostenitori della parte sud della città, il piacere della scelta. Magari perché presumibilmente non allineato a certe desiderate logiche».
«Del resto, le intemperanze della Bausone sono ben note a tutti nel partito. Giovani e meno giovani sono stati casuale bersaglio grosso della stessa sui social e sui mezzi di informazione, talvolta ai limiti della querela. Con difficoltà ne auspico un allontanamento poiché la ricercata inclusività agognata da tutti coloro che giornalmente si spendono in silenzio per questo partito – conclude Sciarrone – deve prescindere dagli show da circo messi in locandina da taluni sempre in cerca di riflettori di cui altrimenti non godrebbero. Il nostro popolo vuole leggere proposte politiche e non schermaglie da locanda».
IL CIRCOLO: «ACCUSE ABNORMI» Anche il circolo Pd di Catanzaro Lido replica a Bausone dando la propria versione dei fatti: «Si è partiti dal presupposto che è intenzione del Pd, come peraltro più volte espresso da tutti i candidati alla segreteria nazionale, di permettere il voto a più persone possibili evitando di aggravare le procedure elettorali e che una volta accertata che l’elettore fosse residente e votante in una delle sezioni elettorali ricadenti nell’area territoriale del circolo, la mancanza della scheda elettorale poteva non essere considerata causa ostativa per l’esercizio del voto. La Bausone si è dimostrata contraria e ha iniziato a offendere e accusare alcuni storici iscritti del Partito di disonestà. La discussione è diventata animata a tal punto che è stato chiesto alla Bausone di allontanarsi dal circolo ricreativo che ospitava la riunione per il disturbo che stava arrecando ai soci del circolo stesso presenti in altre stanze. Le accuse rivolte al circolo dalla Bausone sono abnormi rispetto alla realtà e sembrano in qualche modo preconfezionate con il solo scopo di non far svolgere le primarie nel circolo di Catanzaro Lido». Il circolo democrat aggiunge: «Non possiamo che prendere atto che tutto ciò sia frutto della totale mancanza organizzativa a livello regionale e provinciale i cui protagonisti addestrano e inviano guastatori programmati in quei circoli che non rispondono più ai diktat di consiglieri regionali o deputati. E comunque non consentiremo a nessuno di offenderci e infangarci e pertanto stiamo valutando di adire le vie legali nei confronti della signora Bausone».

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