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Catanzaro, su Giovino la polemica è già incandescente

Lo sviluppo dell’area occupa la scena. Scontro tra opposizione e giunta. La pentastellata Granato: «Il sindaco rinunci alla cementificazione»

Pubblicato il: 04/03/2019 – 17:26
Catanzaro, su Giovino la polemica è già incandescente

CATANZARO Com’era prevedibile, è esplosa la polemica politica a Catanzaro sul futuro dell’area di Giovino, “polmone” ambientale e naturalistico a ridosso sulla costa jonica al centro di un progetto di sviluppo che l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Sergio Abramo si appresta a ufficializzare nelle sedi istituzionali.
L’OPPOSIZIONE ATTACCA Il tema è già stato affrontato in una conferenza dei capigruppo alla presenza dello stesso sindaco, un vertice piuttosto serrato nel quale non sono mancate dure prese di posizione dell’opposizione, in particolare del capogruppo di “Fare”, Sergio Costanzo, che ha accusato la Giunta di voler in realtà cementificare il sito. «Abramo e l’assessore all’urbanistica Migliaccio – ha spiegato Costanzo – preparano un nuovo sacco della città e si accingono a svendere ai “palazzinari” l’area strategica di Giovino ovvero una vasta porzione di quell’area da tutti indicata come fondamentale per uno sviluppo turistico di Lido.Vorrebbero farlo con un colpo di mano, anticipando il Psc e smembrando il comparto in tre aree (Giovino nord, Giovino sud e Bellino), in una delle quali si consentirebbe di tutto, con la scusa che si tratta di un’area a vocazione commerciale». Secondo Costanzo «l’accelerazione su Giovino risponde politicamente al gruppo del sindaco Abramo. Siamo stati convocati come capigruppo. Con molta faccia tosta, il sindaco ci ha annunciato che la maggioranza ha deciso di dividere in tre il comparto di Giovino, utilizzando il Piano Regolatore del 2001. Abramo vuole fare ciò che il sindaco Rosario Olivo nel 2006 aveva impedito: la cementificazione di una vasta area a ridosso del mare, molto appetitosa per proprietari, costruttori e palazzinari. La tripartizione del comparto – ha osservato il capogruppo di “Fare” – consente alla maggioranza di estrapolare dalle norme di salvaguardia che sicuramente il nuovo Psc conterrà su Giovino l’area compresa tra la linea ferrata e la statale 106, aprendo alla realizzazione di nuove strutture in cemento che satureranno la zona. Noi, che amiamo questa città, per l’ennesima volta abbiamo chiesto che tutto il comparto di Giovino sia visto come un’unica zona con destinazione turistico- ambientale, con la previsione di strutture ricettive, alberghi, pensioni, sale convegni, ristoranti, pizzerie, strutture sportive, insomma – ha osservato Costanzo – tutto quello che possa essere volano economico del capoluogo e non villette e palazzine o centri commerciali».
LA REPLICA DELL’AMMINISTRAZIONE A replicare è stata l’assessore comunale all’Urbanistica Modestina Migliaccio Santacroce: «Il procedimento avviato sul comparto di Giovino – ha esordito l’esponente della Giunta Abramo – è coerente con gli indirizzi per la redazione del Psc e con l’adesione al 27 quater della legge regionale con cui il consiglio comunale si è già determinato sul consumo di suolo a saldo zero e, peraltro, ancora di più sempre coerente con le vincolanti norme del Quadro territoriale regionale. Infatti la tripartizione dell’area  del comparto di Giovino, effettuata con un procedimento assolutamente trasparente e con formali atti urbanistici dotati di adeguate motivazioni, non fa altro che avviare un procedimento molto equilibrato in termini di interesse pubblico e privato. La bugia e insinuazione sulla cementificazione che, con finalità politica priva di etica, ha affermato una parte dell’opposizione, è priva di ogni logica e, soprattutto, di diritto urbanistico, in quanto la potenzialità di edificazione non dipende dalla tripartizione dell’area ma esclusivamente dalle previsioni del Piano regolatore vigente in efficacia giuridica dal 2002. La tripartizione dell’area – ha osservato ancora la Migliaccio – trova motivazione esclusivamente nel rendere compatibili, nel giusto equilibrio tra interessi pubblici e privati, le diverse aree con i successivi percorsi amministrativi che saranno esclusivamente nella decisione finale di competenza del Consiglio comunale dove ogni consigliere potrà esprimersi nella totale libertà finalizzata alla tutela della qualità urbana della comunità di appartenenza». La Migliaccio ha evidenziato che «si tratterà di un’area ormai denominata “polmone verde di Giovino”, dove è previsto un bando internazionale allo scopo di stimolare società imprenditoriali di altissima qualità capaci di incidere positivamente sul mercato turistico nel pieno rispetto del profilo ambientale e paesaggistico; di un’area tra la stazione e la statale 106 che ha assunto una tipologia di natura produttiva/commerciale e infine di un’area tra il quartiere Giovino e il torrente Castaci che, in conseguenza di una necessaria concertazione, in termini di giusto equilibrio tra interesse pubblico e privato, con la proprietà privata esistente, consentirà di migliorare i servizi e le urbanizzazioni del quartiere di Giovino. Questa amministrazione – ha rimarcato ancora l’assessore – sta procedendo con efficienza ed efficacia allo scopo di superare nell’interesse della comunità catanzarese, in termini di sviluppo occupazionale  e in ogni caso nel pieno rispetto della tutela ambientale e paesaggistica del litorale di Giovino, avviando  un percorso pianificatorio totalmente coerente con il redigendo Psc».
LA POSIZIONE DEL M5S Ma i dubbi restano, anche perché la storia di Catanzaro induce a stare sull’”attenti” a diffidare anche delle evidenze. E i dubbi sono anche quelli che ha espresso il Movimento 5 Stelle, entrato  decisamente nel tema con un intervento della senatrice Bianca Laura Granato, già candidata sindaco nel 2017. «Il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, rinunci alla cementificazione nell’area di Giovino, come promise nel giugno 2017», ha sostenuto la Granato, che è anche segretaria della commissione Istruzione pubblica e Beni culturali. «L’intenzione di trasformare un polmone verde in un quartiere residenziale di seconde o terze case viene ciclicamente rispolverata dal partito catanzarese del mattone. Già in passato – ha ricordato la parlamentare del Movimento 5 Stelle – ci furono tentativi di lottizzazione, per fortuna scongiurati dopo dure lotte. Stavolta il sindaco e i suoi provano a indorare la pillola. Parlano di un concorso internazionale di idee, di sviluppo turistico, di strutture ricettive e perfino della creazione di una zona di svago e relax per i cittadini. Tuttavia, dati i precedenti le opposizioni e la società civile non la berranno. Abramo chiarisca l’obiettivo della sua maggioranza su Giovino». La Granato ha concluso: «Non permetteremo che Giovino sia data ai “soliti” costruttori. Siamo pronti alla battaglia in ogni sede, insieme a quanti condividono la nostra posizione».

ant. cant.

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