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Aeroporto Reggio, Dieni: «De Felice fa politica, si occupi dello scalo»

La deputata 5 stelle replica al presidente di Sacal: «In due anni nessun risultato, serve programmazione»

Pubblicato il: 05/03/2019 – 13:12
Aeroporto Reggio, Dieni: «De Felice fa politica, si occupi dello scalo»

REGGIO CALABRIA «De Felice farebbe bene a occuparsi seriamente della gestione degli aeroporti calabresi e non a fare politica utilizzando il suo ruolo di amministratore di una società pubblica». È quanto afferma la portavoce alla Camera del Movimento 5 Stelle Federica Dieni in risposta a quanto dichiarato dal presidente di Sacal.
«De Felice – continua la deputata 5 stelle – è alla guida di Sacal da due anni, ma i risultati della sua amministrazione tardano a farsi vedere. A Reggio, in particolare, questa gestione non ha prodotto i risultati tanto attesi e, in molti casi, tanto sbandierati. De Felice accenna alla difficoltà ereditate nel 2017, ma dimentica di dire che la sottoscritta fece tutto quanto in suo potere per evitare il fallimento di Sogas. In ogni caso, è bene ricordare che sono passati diversi anni dalla fine della precedente gestione: De Felice avrebbe insomma avuto tutto il tempo per migliorare lo stato delle cose, ma così non è stato. Se la situazione era così disastrosa, perché ha accettato l’incarico?».
«La politica regionale, cui De Felice deve la nomina – aggiunge Dieni –, ha imposto il subentro di Sacal, per una gestione unica dei tre aeroporti che non mi ha mai convinta del tutto. A Reggio, in particolare, De Felice sta facendo peggio di quanto fatto dal Pd e dai partiti di centrodestra che hanno amministrato lo scalo per decenni. Il “Minniti”, torno a ribadirlo, dopo due anni di Sacal continua a vivere alla giornata e senza uno straccio di programmazione di lungo periodo. L’attuale gestione sembra invece preoccuparsi solo di fare spot dal sapore elettorale, come dimostra il caso del presunto arrivo di Ryanair, mai avvenuto. I management di un certo livello comunicano i risultati solo dopo averli conseguiti, mai prima».
«Evidentemente, però – sottolinea ancora la portavoce del Movimento –, il presidente De Felice ha bisogno di sfruttare al massimo il suo ruolo pubblico per chissà quali fini politici. È tuttavia il caso di ricordargli che il merito per la permanenza di Alitalia a Reggio va attribuito a questo governo e al mio impegno personale, iniziato da molto prima che De Felice si accreditasse come un esperto di aeroporti e trasporto aereo. L’esito di una simile improvvisazione, purtroppo, viene pagato dallo scalo reggino e dai suoi utenti».
«Qualcuno – prosegue Dieni – dovrebbe spiegare a De Felice che gli aeroporti devono il loro successo anche alla capacità di programmare il futuro. A Reggio, invece, non si riescono nemmeno a prenotare voli a distanza di un paio di mesi, cosicché gli utenti, per organizzare le loro vacanze, sono costretti a scegliere altri aeroporti, senza contare l’esclusione dai circuiti dei tour operator. De Felice, inoltre, dovrebbe sapere che, senza collegamenti internazionali, l’Aeroporto dello Stretto rischia un ulteriore depotenziamento. I voli per Bologna, seppur importanti, non rappresentano dunque il rimedio capace di “salvare” lo scalo. Serve, invece, la permanenza di una compagnia come Alitalia, attualmente l’unica in grado di assicurare le tratte più strategiche (Roma e Milano). Così come è necessaria, checché ne dica De Felice, la richiesta di continuità territoriale: il fatto che in passato sia stata gestita male, non vuol dire che non sia uno strumento efficace».
«Sono sicura – conclude Dieni – che De Felice accoglierà di buon grado questi miei suggerimenti, pronunciati nel rispetto del mio ruolo di parlamentare; un ruolo che, evidentemente, De Felice ha dimostrato di non rispettare in quanto totalmente allergico alle critiche. Il presidente di Sacal dovrebbe però sapere che nessuno può ritenersi esente da giudizi, soprattutto se questo qualcuno è al vertice di una amministrazione pubblica. Lo invito, pertanto, a preoccuparsi solo di svolgere al meglio il suo lavoro, nel tentativo di far crescere gli scali calabresi. Se invece nutre aspirazioni politiche, si candidi pure, ma lasci la Sacal».

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