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Catanzaro, la pratica Giovino infiamma il consiglio comunale

Scontro tra opposizione e Abramo, che respinge a muso duro l’accusa di essere un “palazzinaro”. Ok al progetto del Museo del Mare

Pubblicato il: 06/03/2019 – 21:57
Catanzaro, la pratica Giovino infiamma il consiglio comunale

CATANZARO La “madre” di tutte le pratiche si prende la scena del Consiglio comunale di Catanzaro: Giovino e il futuro della area turistica per eccellenza del capoluogo irrompe nell’aula scatenando un putiferio tra il sindaco Sergio Abramo e l’opposizione, con il primo cittadino che a muso duro respinge l’accusa, nemmeno tanto velata, di voler cementificare la costa catanzarese. «Un’accusa inaccettabile», replica Abramo che non ci sta minimamente a passare per “palazzinaro”.
LO SFOGO DEL SINDACO Il pandemonio si scatena nel corso del dibattito sulla primo punto all’ordine del giorno, la proposta di realizzare un grande Museo del Mare che tra i suoi “tesori” possa comprendere anche un sommergibile dismesso della Marina Militare. Progetto che, con qualche distinguo, trova la sostanziale condivisione di tutti i consiglieri, ma dalla minoranza partono le prime “stoccate” ad Abramo e alla maggioranza sul tema del quartiere Lido, che assorbe ovviamente Giovino, “stoccate” che sostanzialmente si rifanno anche alle note apparse in questi giorni all’indomani di una conferenza dei capigruppo alla quale ha partecipato anche Abramo. All’attacco è soprattutto il capogruppo di “Fare per Catanzaro”, Sergio Costanzo, che senza mezzi termini ha accusato il primo cittadino e la giunta di volere favorire una “cascatona” di cemento su un sito particolarmente pregiato sul piano ambientale e naturalistico. Abramo contrattacca producendosi in un duro sfogo lungo quasi mezzora. «Non accetto che si dica che voglio lottizzare Lido e Giovino, lo dimostrano le posizioni che ho assunto in passato. Sfido chiunque a denunciare queste cose alla magistratura come faccio io, non accetto – rimarca il sindaco – che mi si accusi di aver previsto la cementificazione della città insieme ad alcuni imprenditori: non ho mai difeso, se non per le cause giuste, la classe imprenditoriale, che spesso mi è stata contro». Abramo è un fiume in piena: «In quella conferenza dei capigruppo ho ricordato che le nostre linee guida nell’urbanistica sono improntante al consumo di suolo zero e ho dato la disponibilità all’opposizione di prendersi 15 giorni per fare le proprie valutazioni, ma questa mia apertura è stata ripagata con attacchi sui giornali e sui social. State bluffando, che modo di comportarsi è questo? Sono stanco – tuona il sindaco – di questa denigrazione, se continua così non vi chiamerò più per condividere le scelte».
L’OPPOSIZIONE CONTRATTACCA Abramo esce dall’aula tra le altrettanto dure contestazioni della minoranza. Ancora Costanzo all’attacco: «Un sindaco così alterato in realtà mi rende felice, e comunque ribadisco le mie preoccupazioni sul rischio di cementificazione di Giovino». Il leader di “Cambiavento” Nicola Fiorita confida di «non aver capito nulla dell’intervento del sindaco, è incredibile e inaccettabile che prima ci accusa e poi va via». Anche Roberto Guerriero, capogruppo di S&D, parla di «caduta di stile del sindaco quando dice che non ci chiamerà più», mentre Eugenio Riccio sostiene che «l’atteggiamento del sindaco denota mancanza di autorevolezza, e comunque confermo la mia idea per cui questa amministrazione potrà cadere solo per gli interessi che gravitano su Giovino, il vero nervo scoperto di questa amministrazione».
IL RESTO DEI LAVORI Il bailamme su Giovino oscura il resto dei lavori del Consiglio comunale, che approva all’unanimità il progetto del Museo del Mare, ispirato e illustrato dal vicesindaco Ivan Cardoamone, secondo il quale la proposta, che sta camminando sulle gambe di una costante interlocuzione tra Comune, Marina Militare, “Mu.Ma” di Genova e Fincantieri, può essere «una straordinaria occasione per fare di Catanzaro un polmone turistico e culturale a livello nazionale». Dall’opposizione arriva un sì alla progetto anche se non mancano le “stilettate”. Fiorita contesta a Cardamone di «riuscire a trovare il tempo per andare in cerca di un sommergibile con tutti i problemi che la Giunta sta evidenziando», mentre Guerriero lamenta «la mancanza di una visione di ampio respiro dell’amministrazione su Lido: che fine hanno fatto i finanziamenti per il Porto? Quale sviluppo si immagina per l’area?». In ogni caso, il progetto Museo del Mare con annesso sommergibile passa all’unanimità, con il corale auspicio del reperimento dei fondi necessari per un’impresa comunque costosa. Così come all’unanimità viene approvata una risoluzione, presentata dal gruppo “Cambiavento” di Fiorita e Gianmichele Bosco e sostenuta anche da tutta la maggioranza, per dire no a un regionalismo differenziato che penalizzi la Calabria: sul punto viene inoltre aggiunto anche un ulteriore atto di indirizzo di Forza Italia. Non passa invece, anche per un muro del centrodestra apparso piuttosto eccessivo, una mozione, illustrata da Fiorita, sul tema del “plastic free” frutto di un’iniziativa del Movimento 5 Stelle, e non passa nonostante due consiglieri di maggioranza – Demetrio Battaglia e Manuela Costano – si disallineino dalla coalizione. E’ l’ultimo atto di un Consiglio comunale che registra una sostanziale compattezza della maggiorana di centrodestra, sancita nel vertice di qualche giorno fa: è anche visivamente plateale la protesta dei due consiglieri comunali rinnegati da Forza Italia, Giovanni Merante e Antonio Triffiletti, che non si presentano in aula per rimarcare la distanza da Cardamone, ma nel complesso la coalizione stavolta non manifesta sfilacciamenti significativi, anche se nel centrodestra il fuoco non è ancora del tutto spento…

Antonio Cantisani
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