CATANZARO Il crac della Tecnis, e la successiva cessione di alcuni asset societari, continua a portarsi dietro uno strascico che fa aleggiare seri dubbi sulla realizzazione di due dei nuovi ospedali calabresi, quello della Piana e quello della Sibaritide. A lanciare l’allarme era stato nei giorni scorsi il consigliere regionale Carlo Guccione (qui le sue dichiarazioni), mentre ora Franco Pacenza, delegato del presidente della Regione alle politiche sanitarie, fa sapere di aver incontrato nella sede romana della Tecnis il commissario della società Saverio Ruperto. «L’incontro – si legge in una nota della Regione – si è reso necessario alla luce della mancata cessione dell’intero asset aziendale della Tecnis al Gruppo Pessina». Nell’ambito della cessione del gruppo Tecnis insiste appunto la costruzione dei nuovi ospedali della Sibaritide e della Piana di Gioia Tauro.
«Nello scorso mese di febbraio – prosegue la nota – il commissario Ruperto aveva provveduto, dandone regolare comunicazione alla Regione, all’aggiudicazione provvisoria dell’intero asset al Gruppo Pessina. Aggiudicazione provvisoria che non si è trasformata in cessione definitiva. Considerato che alla manifestazione di interesse obbligatoria della cessione dell’intero asset era pervenuta una sola offerta, ora si rende necessaria un’istruttoria circa la cessione per singoli rami d’azienda».
«Il professor Ruperto – fa sapere la Regione – ha comunicato che già nei prossimi giorni procederà all’istruttoria per singoli asset aziendali tra cui l’asset degli ospedali calabresi interessati alla cessione». Pacenza dal canto suo ha ribadito al commissario della società «la necessità di fare presto e bene considerato i ritardi accumulati» poiché «la costruzione e la gestione dei due grandi ospedali calabresi sono da sempre un obiettivo strategico per la Regione». Il commissario Ruperto, conclude la nota della Cittadella, ha «assunto impegni inoltre di aggiornare sistematicamente la Regione rispetto agli sviluppi istruttori per ciò che concerne la cessione dei due ospedali calabresi».
x
x