VIBO VALENTIA Hanno chiesto di costituirsi parte civile i familiari di di Giuseppina Mollese e Michele Valarioti uccisi l’11 maggio 2018 da Francesco “Ciko” Olivieri. Il 32enne quel giorno seminò il panico tra Nicotera e Limbadi commettendo un duplice omicidio e ferendo altre tre persone.
Nel corso dell’udienza preliminare, giovedì mattina, oltre alla deposizione della richiesta di parte civile tramite l’avvocato Maria Concetta Marrella, è stata presentata la gup un’eccezione da parte del pm Concettina Iannazzo relativa alla deposizione di una consulenza tecnica di parte sulle condizioni di salute di Olivieri il giorno dell’omicidio. Secondo il pm la consulenza è inutilizzabile perché depositata dopo che gip di Vibo Valentia aveva accolto la richiesta di giudizio immediato. All’eccezione si è opposta la difesa dell’imputato, l’avvocato Francesco Capria, secondo il quale la consulenza tecnica è utilizzabile perché depositata prima della disposizione del rito abbreviato. Il gup ha rinviato al 14 marzo per decidere sulla costituzione di parte civile e sull’eccezione del pm.
Olivieri dopo essersi nascosto per tre giorni, verso le ore 23 del 14 maggio, si era presentato al carcere di Vibo per costituirsi ed essere interrogato alla presenza del proprio legale di fiducia, l’avvocato Francesco Capria, rivelando che il raid di morte rappresentava una vendetta verso una serie di personaggi che avevano avuto a che fare, secondo la sua personale interpretazione, con la morte di un suo fratello, avvenuta anni addietro. Un raid fermato dall’intervento dei carabinieri. Giuseppina Mollese e Michele Valarioti sono stati uccisi mentre si trovavano nelle proprie abitazioni. Altre tre persone sono riuscite a scampare alla morte nel corso della sparatoria avvenuta nel bar di Limbadi pochi minuti prima del duplice omicidio.
Sempre il 14 marzo avrà inizio il processo, con rito abbreviato, a carico di Giuseppe Olivieri, 36 anni, fratello di “Ciko”, autore reo confesso dell’omicidio di Francesco Timpano, di 43 anni, ucciso il 12 agosto scorso sulla spiaggia a Nicotera. L’uomo, nel primo pomeriggio del 12 agosto scorso, si recò a Nicotera Marina, all’interno di uno stabilimento balneare, per attendere il 44enne Timpano sparandogli poi alcuni colpi di pistola calibro 7,65 alla schiena, davanti alla moglie e a decine di bagnanti atterriti. Il 36enne di Preitoni di Nicotera, assistito dall’avvocato Francesco Schimio, davanti al gip Nicola Filardo aveva riferito di aver agito non per vendetta quanto per timore di finire a sua volta ammazzato a causa di quanto compiuto dal fratello “Ciko” che nel suo raid dell’11 maggio aveva ferito Vincenzo Timpano, fratello di Francesco.
Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it
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