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San Ferdinando, ruspe ancora in azione: nella "nuova" tendopoli restano in 932

Sono ripresi i lavori per abbattere l’accampamento in cui vivevano i braccianti della Piana. In circa 200 sono andati via dopo aver trascorso la notte nelle vecchie capanne

Pubblicato il: 07/03/2019 – 13:05
San Ferdinando, ruspe ancora in azione: nella "nuova" tendopoli restano in 932

SAN FERDINANDO Sono ripresi e stanno proseguendo velocemente i lavori di abbattimento della baraccopoli di San Ferdinando (qui il racconto della giornata di ieri). Nella struttura, ormai non vi è più nessuno. I circa 200 migranti che, comunque, hanno trascorso la notte scorsa nelle vecchie capanne, stamattina non ci sono più. Una parte è stata ospitata nella tendopoli gestita dal Comune che dista poche centinaia di metri, ed una cinquantina sono stati trasferiti in Centri di accoglienza straordinaria della regione. Anche oggi la zona è presidiata dalle forze dell’ordine – anche se in misura inferiore rispetto a ieri – ma la situazione è comunque tranquilla. I lavori di smantellamento della baraccopoli andranno avanti tutto il giorno e, presumibilmente, si concluderanno in serata.
NELLA TENDOPOLI RESTANO IN 932 Completati i lavori di demolizione della baraccopoli di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria. Lo fa sapere il Viminale, ricordando che al 5 marzo, la presenza stimata degli immigrati era di 1.592 persone. Di queste, 200 sono state trasferite negli ex Sprar e Cas, circa 460 si sono spostate volontariamente e 932 restano nella tendopoli.
La tendopoli, sottolinea il ministero, è attrezzata, con presenza di servizi igienici e presidi sanitari, ed è vigilata. Rappresenta una «alternativa civile e sicura per gli stranieri con contratto e che non vogliono allontanarsi».
SALVINI: SONO ORGOGLIOSO «Sono felice e orgoglioso dello sgombero di San Ferdinando: è stata finalmente cancellata una delle più vergognose baraccopoli d’Italia dove proliferavano degrado, illegalità e sfruttamento. Dopo anni di chiacchiere, ora sono arrivati i fatti. Ringrazio chi ha contribuito al raggiungimento di questo risultato, a partire dal prefetto». Queste le parole del ministro dell’Interno Matteo Salvini.

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