O si è in grado di governare la Calabria in ogni suo processo, come quello importantissimo della spesa dei fondi comunitari, o è meglio staccare subito la spina a questa esperienza amministrativa e ridare ai cittadini calabresi la possibilità di determinarsi e determinare la nuova macchina politica regionale. Siamo molto preoccupati per l’andamento di questo governo regionale che, nonostante il poco tempo prima del voto, non riesce più a governare i processi decisionali, come dimostra la vicenda Sorical, che lo riguardano direttamente.
Le notizie che arrivano da Bruxelles sono preoccupanti ma, purtroppo, confermano quello che già dicevamo da tempo. La discussione promossa dal Consiglio regionale ha lasciato molti dubbi. Pur riconoscendo l’importanza della discussione in aula e il ruolo istituzionale del Consiglio regionale, aspettiamo la convocazione dell’ufficio del partenariato, che è l’istituzione riconosciuta dall’Unione europea per ottenere informazioni sulla gestione dei fondi europei.
Noi avevamo chiesto ad agosto di avere ragguagli rispetto alla spesa del Por Calabria e, soprattutto, sulla fase di attuazione del Fondo sociale europeo. Avevamo chiesto di farlo all’interno della sede istituzionale più adeguata: l’ufficio del partenariato. Ad oggi, la nostra richiesta non ha trovato riscontro.
Sin dall’insediamento di questo governo regionale, è bene ricordarlo, avevamo chiesto – per facilitare il controllo sociale da parte dei cittadini calabresi sulla fase di avanzamento della programmazione – che venisse costituita la banca dati dei destinatari della spesa comunitaria. Ancora oggi, purtroppo, siamo costretti ad evidenziare il fatto che la Regione continua ad ostinarsi a non voler sviluppare questa azione di trasparenza.
Adesso, alla luce delle eccezioni della Commissione europea che, allarmata dalle ricadute dell’inchiesta “Lande desolate” ha messo sotto la lente di ingrandimento anche i progetti ponte, potrebbero finire per incidere anche sulla futura programmazione comunitaria.
Allo stato attuale non siamo riusciti a capire se la Regione sia riuscita a raggiungere l’obiettivo medio di spesa dal punto di vista quantitativo. Ciò che appare chiaro, invece, è il fatto che sotto l’aspetto qualitativo il governo regionale ha fallito.
Lo capiamo dal fato che di opere cantierizzate se ne vedono poche. E’ di poche ore fa il deferimento della corte Ue sulla depurazione. Un settore che rientra a pieno titolo nella programmazione dei fondi europei e che, sino ad ora, non ha fatto registrare l’avvio di nessuna delle opere programmate.
Lo stesso dicasi per i progetti previsti all’interno del Patto per la Calabria, la cui tabella di marcia non è stata nemmeno aggiornata.
Vorremmo capire, poi, quale sia lo stato di attuazione, quali interventi siano stati messi in campo a sostegno delle imprese e del tessuto produttivo calabrese che, da troppo tempo, attende l’avvio di una seria politica industriale regionale che sia in grado di dare sostegno a tutte quelle imprese che creano occupazione di qualità.
Che dire, poi, delle politiche del lavoro che, in questa regione, sono bloccate, frammentarie, non hanno nessuna costruzione organica. Purtroppo, su questo campo l’attuale amministrazione regionale è stata fallimentare e, in questa ultima fase, apre abbia smarrito il filo del ragionamento, pur essendo quello del lavoro in Calabria uno dei punti sui quali la giunta regionale avrebbe dovuto accendere i riflettori.
Una pratica aperta è ancora quella precariato. Per la risoluzione di questa vertenza decennale non c’è stato e non c’è nessuno percorso per la stabilizzazione. A nostro avviso i tirocini non sono la soluzione giusta per dare certezze alle tante donne ed ai tanti giovani che sono dentro questo bacino.
Rispetto alla Zes, che è stata resa operativa dal Governo, attendiamo che la Regione, la quale deve mobilitarsi per trovare le risorse di sostegno a quelle messe in campo dallo Stato, possa dare riscontro ai nostri dubbi sulla spesa per questo investimento all’interno dell’ufficio del partenariato.
*Segretario generale Uil Calabria
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