Omicidio Barbieri, la Procura esamina i cellulari della vittima e dell'ex fidanzata

COSENZA Inizieranno giovedì 14 marzo le operazioni peritali sui telefoni di Antonio Barbieri raggiunto da diversi colpi di pistola la sera del 12 gennaio e poi deceduto quattro ore dopo all’ospedale civile di Cosenza. Oltre al cellulare della vittima sarà esaminato anche quello della sua ex fidanzata, una ventenne di Rossano indagata insieme alla madre per favoreggiamento personale dopo la confessione di Cristian Filadoro e Vincenzo Fornataro sui quali pende l’accusa di omicidio in concorso. Gli uffici della procura di Castrovillari, dopo aver conferito l’incarico dell’esame autoptico e balistico al dottore Aldo Barbaro, hanno predisposto l’incarico, per gli accertamenti tecnici irripetibili sui telefoni cellulari e l’estrapolazione di tutti i dati utili ai fini dell’indagine, all’ingegnere Fausto Colosimo. La nomina del consulente di fiducia del pubblico ministero Giovanni Tedeschi, come da prassi, è avvenuta alla presenza degli avvocati del collegio difensivo e della parte civile composto dai legali Francesco Nicoletti, Emanuele Sapia e Maria Rosa Salvati Celestino difensori dei familiari di Barbieri e dall’avvocato Massimo Ruffo, difensore dell’indagato Vincenzo Fornataro. Il consulente individuato dalla procura di Castrovillari, dovrà effettuare accertamenti tecnici sul cellulare in uso alla ventenne e su quello appartenuto ad Antonio Barbieri per estrapolare tutti i dati in essi contenuti, ivi inclusi quelli cancellati e recuperabili. Nello specifico, dovranno essere estrapolati tutti i contatti sms così come le conversazioni effettuate dai due apparecchi telefonici sui canali di messaggistica con le utenze telefoniche in uso ai quattro indagati e alla vittima, con particolare riferimento ai giorni immediatamente precedenti e successivi al 12 gennaio 2019.
IL DELITTO E L’ACCUSA Subito dopo l’assassinio avvenuto allo scalo di Rossano intorno alle otto di sera del 12 gennaio gli agenti del commissariato di Rossano, coordinati dal commissario Giuseppe Massaro, hanno fin da subito ristretto il cerchio dei possibili autori del delitto, escludendo che si potesse trattare di un omicidio direttamente collegato alla locale criminalità organizzata nonostante i precedenti penali di Antonio Barbieri. Eseguiti i fermi, infatti, dopo ore di interrogatorio hanno ceduto entrambi: Cristian Filadoro 27enne e Vincenzo Fornataro 33enne hanno confessato di essere gli autori dell’omicidio del 26enne Antonio Barbieri, ucciso da due colpi di pistola. Quattro giorni in coma all’ospedale civile di Cosenza prima di morire, gli stessi che sono serviti agli uomini della polizia di stato per individuare gli autori del delitto. Un movente “passionale”, nulla a che vedere con la criminalità organizzata attiva sulla fascia ionica della provincia di Cosenza. Ad esplodere i colpi di arma da fuoco è stato Cristian Filadoro, attuale fidanzato della donna che probabilmente poco prima del delitto aveva avuto una lite con il suo ex. Barbieri all’interno della sua Mercedes di colore nero è stato raggiunto dall’Alfa Romeo dei due assassini che come hanno scoperto successivamente gli inquirenti era già pronta per essere bruciata in modo da non lasciare nessun tipo di traccia.

Michele Presta
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