LAMEZIA TERME «Ormai da molto tempo assistiamo ad una profonda crisi di identità della Polizia locale del nostro territorio: disorganizzata, organicamente al di sotto dei parametri previsti dalla legge, con carichi di lavoro aumentati e un’età media del corpo avanzata». La segnalazione arriva dal sindacato Uil Fpl ed è firmata dal segretario aziendale, Bruno Ruberto.
«L’organizzazione disorganizzata ed inadeguata del corpo – prosegue la nota – risulta evidente agli occhi di tutti i cittadini: nonostante il servizio di viabilità comprenda mediamente 15 agenti in servizio giornaliero, le vie e i quartieri della città raramente vedono in forma continuativa la Polizia locale. Nelle piazze, nei mercati, nei luoghi di aggregazione, regna l’anarchia assoluta. Nessun minimo servizio di prevenzione della disciplina del traffico, della sosta e del commercio viene più assicurato dalla Polizia locale, preferendo invece interventi immediatamente repressivi. Chi gira per la città può verificare senza troppa fatica l’assenza di poliziotti locali nelle strade, percorrendo chilometri e chilometri senza incontrare nemmeno l’ombra di quello che una volta veniva chiamato “vigile urbano”, tranne avvistare qualche pattuglia nei luoghi più sperduti della città alla ricerca di ricevute o scontrini, magari volati dal vento, per operazioni sostanzialmente mediatiche, ma che oggettivamente non rientrano nelle funzioni primarie che un corpo di Polizia Locale deve garantire ai cittadini». Una stoccata non viene lesinata poi al comandante dei Vigili urbani, Salvatore Zucco.
«Se chi guida la Polizia locale – scrive Ruberto – crede convintamente di sostituire le funzioni primarie con le attività demandate prevalentemente ad altre forze dell’ordine, riteniamo che la città per ancora molto tempo vivrà nel caos veicolare, parcheggio selvaggio, nelle soste in doppia e terza fila, comprese le arterie e la piazza antistante al palazzo di giustizia, massima espressione dei fondamentali principi di ordine e legalità, nonostante frequentato quasi giornalmente dallo stesso dirigente del corpo. Non ci risulta che in città le altre forze dell’ordine svolgono prevalentemente polizia urbana, polizia rurale, polizia stradale, polizia commerciale ed annonaria, polizia edilizia, polizia sanitaria etc… Allora, ci viene spontaneo domandarci: ma il dirigente del corpo viene retribuito dal Comune o dal ministero degli interni, di giustizia o della difesa?»
«Una domanda che tanti cittadini si pongono, soprattutto chi ha subito il ritiro della patente ed ha vinto il ricorso davanti al Giudice, ma non può guidare e andare a lavorare perché la Polizia locale, diretta dal dirigente Zucco, ha perso la sua patente per come formalmente rappresentato dall’interessato. Un esempio di disorganizzazione e di scarsa professionalità che evidenziano preoccupanti negligenze e scarsa affidabilità della gestione della Polizia locale della città».
LA DIFFIDA DEGLI AGENTI A queste considerazioni, già molto significative e che denotano un’attività troppo spesso di facciata o solo per ambire a qualche titolo sui quotidiani, si è aggiunto una serie di scelte e atteggiamenti dell’amministrazione e del dirigente della Polizia locale che hanno amareggiato il personale, creando una frattura molto allarmante, considerato che in queste ore 39 agenti di Polizia locale su 42, hanno sottoscritto e trasmesso una diffida per il loro improprio utilizzo notturno nei Tso (trattamenti sanitari obbligatori) da parte del dirigente del corpo, che applica l’istituto della reperibilità, che si attiva per garantire interventi eccezionali o comunque imprevisti ed imprevedibili, in violazione di previsioni normative che prevedono 48 ore per definire l’intervento».
«Tale ulteriore irragionevole gestione – conclude la nota –, certifica che la misura è colma. Riteniamo urgente che ci sia un momento di sintesi tra tutte le organizzazioni sindacali e la rappresentanza sindacale unitaria, per dare sostegno e supporto agli operatori del settore, ultimamente abbandonati alle proprie sorti, auspicando un’assemblea unitaria del personale del corpo, possibilmente con la presenza del sindaco, non solo come vertice dell’amministrazione, ma soprattutto per le funzioni e i poteri di direttiva e vigilanza demandati allo stesso dalla legge quadro sull’ordinamento della Polizia municipale».
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