CORIGLIANO ROSSANO Trasparenza, regole, bellezza, modernità. Comunicazione d’impatto e condita da parole chiavi e slogan. Una grande riunione di partito in stile convention americana, quasi un cerimoniale con tanto di presentatore e musica di sottofondo realizzata ad hoc. Si è presentato così, in golf e camicia, alla cittadinanza, in un cinema San Marco gremito, il candidato a sindaco di Corigliano Rossano Gino Promenzio. Natali rossanesi, madre arbëreshë, quello del medico cresciuto a Schiavonea e formatosi in giro per il mondo è stato un intervento improntato all’analisi strutturata delle questioni cruciali per la gestione del nuovo comune quali Enel, Nuovo Ospedale della Sibaritide, l’organizzazione di una città a misura di bambino.
Trasparenza, bellezza, regole, appunto, unità e creatività alcune delle keywords che sono ricorse durante una kermesse che ha unito momenti amarcord a proposte e indagini analitiche delle emergenze irrisolte del territorio. Promenzio ha utilizzato concetti chiari, semplici ma diretti, ha volato alto e proposto alla folta platea la sua idea di città del futuro, facendo immaginare a tutti la Corigliano Rossano che verrà. In platea nessun volto celebre della politica locale e soprattutto regionale se si escludono Franco Laratta e Giuseppe Giudiceandrea. C’erano gli “alleati”, ovviamente, fra cui quel Pd più che mai unito da queste parti ma che si presenterà ai nastri di partenza al suo fianco ma senza il classico vessillo. C’erano quelli di Patto sociale, la parte destrorsa della coalizione che ancora deve sciogliere le riserve.
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LA PRESENTAZIONE Promenzio ha iniziato affondando nelle sue radici rossanesi la sua parte storica, rammentando a tutti quanto sia stato difficile prendere la valgia, formarsi in quegli anni, laurearsi in medicina, approfondire gli studi a Cuba, farsi apprezzare a tal punto da essere nominato quale presidente della della Società italiana per lo studio delle malformazioni ortopediche congenite in Medicina ambientale (Simocma). Peraltro era fra quelli che l’ex presidente del Consiglio Monti, avrebbe voluto con sè quale sottosegretario alla Sanità.
Concetti chiari, si diceva. Il primo all’indirizzo di Enel. «Ci sarà da decidere cosa fare con l’ex centrale termoelettrica, ormai ferma da anni, che rappresenta un ostacolo al lungomare unico. I cittadini hanno il dirtto di sapere la verità, pretendono trasparenza, vogliono sapere cosa accade a casa nostra e chi vuole investire per far cosa». Poi aggiunge: «Chiederemo trasparenza alla regione per l’ospedale della Sibaritide», altro concetto territoriale perché sullo sfondo l’idea è sempre quella di «una città a misura di bambino». Quindi l’istituzione di sette municipi, uno dei quali dedicato ai giovani. «Questa città l’abbiamo fatta tutti insieme e non ce la faremo toccare da nessuno, nessuno dovrà sporcare la sua bellezza, ne qui, ne da fuori. Ed i giovani saranno nevralgici. Abbiamo pensato ad un municipio della creatività per i nostri ragazzi, gli daremo un posto dove dire che essere un artista o un poeta non è una verogna». Non poteva mancare un altro grande tema territoriale come la ss 106 che dovrà «mettere in rete la grande città di Corigliano Rossano con Crotone e Taranto, con le quali entreremo in connessione. Per questo difenderemo la realizzazione dell’opera contro quelli che la vogliono stoppare per interessi. Incoraggeremo un tavolo e monitoreremo l’avanzamento della messa in sicurezza metro per metro».
Ha poi ospitato sul palco Caterina Villirillo, una mamma coraggio e ricordato Fabiana Luzzi prima di tuonare contro il malaffare. «Non ci interessano quei voti, e nemmeno quelli dei colletti bianchi: votassero qualcun altro».
Chiusura col botto prima di dedicarsi all’abbraccio della gente, un migliaio circa. «Non ci candidiamo contro nessuno, noi siamo “pro”, cuciremo con il filo dell’amore, della trasparenza della lealtà questa nuova, grande città».
Luca Latella
redazione@corrierecal.it
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