CATANZARO L’assessore regionale al Lavoro Angela Robbe ha incontrato i sindacati Cgil, Cisl e Uil e altre sigle sindacali per discutere della situazione dei “tirocinanti” in attuazione delle intese raggiunte dalla Regione Calabria con il Miur e il Mibact. Lo riferisce una nota dell’Ufficio stampa della Giunta. La Regione Calabria ha adottato lo strumento dei tirocini per rispondere in maniera strutturata alle urgenze poste dalla crisi occupazionale. I tirocini promossi dalla Regione Calabria sono una delle misure attivate che l’amministrazione regionale oggi punta ad implementare perché passando attraverso percorsi ulteriori, si possano costruire concrete opportunità di lavoro. Nell’incontro, al quale ha partecipato anche il direttore generale del Dipartimento lavoro Fortunato Varone, l’assessore Robbe ha così rappresentato la situazione dei tirocini Miur e Mibac. «Le attività hanno prodotto buoni risultati, come è emerso da valutazioni condivise con i soggetti che a livello regionale ospitano i tirocinanti: la Sovrintendenza, l’Ufficio scolastico regionale, gli enti locali. Quindi – ha aggiunto la Robbe – avendo recepito la soddisfazione dei soggetti ospitanti abbiamo valutato l’opportunità di dare prosecuzione a queste esperienze, ed abbiamo individuato proposte di attività ulteriori di perfezionamento utili anche nell’accesso ad eventuali opportunità lavorative nei settori in cui si è maturata l’esperienza del tirocinio». L’obiettivo è dare prosieguo alle attività fin qui svolte. A tal fine l’assessore reso noto che sono state «definite le proposte per il proseguimento delle attività ed è stata inviata una nota ai ministeri competenti per chiedere un incontro in cui rappresentare le proposte e ottenere, come per la giustizia, la disponibilità a proseguire nelle attività. Restiamo in attesa – ha spiegato la Robbe raccogliendo le sollecitazioni dei sindacati – di risposta da parte dei ministeri competenti alle proposte avanzate dalla Regione nei giorni scorsi. Le rappresentanze sindacali hanno sottolineato la necessità di dare prosieguo alle attività, ma anche di dare un esito in termini di creazione di lavoro ed hanno sottolineato la necessità di incardinare quanto fatto all’interno del piano per il lavoro condiviso con la Regione nel 2016, evidenziando la necessità di attuare misure per favorire l’ingresso al lavoro, quali ad esempio il bonus occupazionale. Le rappresentanze sindacali inoltre hanno chiesto informazione in ordine ad altre misure avviate tra cui i tirocini degli ex percettori in deroga». Inoltre, a proposito dei tirocini degli ex percettori in deroga l’assessore Robbe ha rilevato che «su impulso del presidente della Regione Mario Oliverio, che ha spinto nella direzione di una valorizzazione complessiva di tutte le politiche attive avviate, ha proposto anche per questi tirocini un percorso di perfezionamento finalizzato a certificare l’acquisizione di competenze, anche mediante l’inserimento nel percorso di attività formative che possano essere valorizzate nell’accesso ad eventuali opportunità lavorative nei settori in cui si è maturata l’esperienza». I sindacati – prosegue la nota – hanno preso «atto della disponibilità dell’assessorato al lavoro all’immediato confronto, oltre che al rispetto degli impegni assunti dal presidente Oliverio con l’accordo del 2016» e hanno chiesto «la condivisione dei percorsi e delle decisioni da assumere al tavolo istituzionale titolato a condividere le proposte, sototlineando che, per dare effettivo impulso alla ricollocazione lavorativa, è necessario interloquire e coinvolgere il mondo imprenditoriale e prevedere incentivazioni alle imprese che assumono soggetti formati». «Quello da cui non si può prescindere, insomma – hanno spiegato i sindacati – è puntare alla creazione di lavoro stabile che non può essere solo quello offerto dal pubblico, a tal fine risulta non più rinviabile la ripresa della discussione del Piano del Lavoro». I sindacati inoltre hanno chiesto a che punto sono le attività di verifica per certificare le risorse residue relative ai percettori di mobilità in deroga nella Regione Calabria, che avrebbero dovuto concludersi entro lo scorso settembre: l’assessore Robbe ha precisato che, essendo passati diversi mesi dalla data in cui avrebbero dovuto essere completate le attività di verifica per come concordato nella riunione alla presenza dei rappresentanti nazionali di Inps e del Ministero del lavoro, ha scritto al direttore regionale Inps Calabria il quale ha dichiarato che la struttura regionale ha completato le attività ed inviato il tutto al nazionale da cui si attendono risposte. L’assessore Robbe – conclude la nota – ha ribadito l’importanza che la Regione dà ai rapporti istituzionali e alle interlocuzioni con le rappresentanze sindacali: «Restano fermi gli atti e gli impegni assunti nei confronti dei lavoratori dal presidente Oliverio che si richiama all’impegno di costruire opportunità di lavoro stabile e resta immutata la volontà politica e su questi indirizzi si muove la direzione e gli uffici». Infine l’assessore ha ribadito il ruolo centrale della Commissione Tripartita in questo percorso, sede naturale per la revisione del Piano del lavoro, proprio per via della presenza delle parti sindacali e datoriali, e ha assicurato in ordine ad una convocazione in tempi celeri della commissione Tripartita e del tavolo istituzionale.
I TIROCINANTI APPREZZANO «Ringraziamo Angela Robbe per l’impegno profuso». Così i tirocinanti Mibac nella nota stampa in risposta alle dichiarazioni ufficiali rilasciate dall’assessore regionale al welfare a margine dell’incontro dello scorso sabato con le principali sigle sindacali sul futuro lavorativo dopo la conclusione del percorso formativo. «Come si legge nella nota -prosegue il comunicato- il tirocinio non prevede il rinnovo, ma essendo finalizzato all’inserimento lavorativo è auspicabile intervenire contestualmente con proposte atte al perfezionamento delle competenze sin qui acquisite. Riteniamo inoltre opportuno mettere sullo stesso piano ex percettori in deroga e disoccupati perché parte di un unico insieme, risorsa preziosa per un ente, come è il Mibac, in grave carenza di personale. Ai sindacati -conclude la nota- chiediamo pertanto di proseguire dandoci l’appoggio necessario affinché si attui l’ingresso nel mondo del lavoro dando prosieguo alle attività con qui svolte».
LA PROPOSTA DI GALLO: TIROCINI D’INCLUSIONE SOCIALE Dai banchi del centrodestra arriva, invece, il commento di Gianluca Gallo. Il consigliere regionale della Casa della libertà lancia una proposta che, si legge in una nota, «punta a favorire un percorso di transizione per le migliaia di lavoratori – la gran parte dei quali un tempo percettori di mobilità in deroga – impiegati negli enti locali per dodici mesi, in cambio di un’indennità mensile di 500 euro». «I percorsi di promozione delle politiche attive del lavoro avviati dalla giunta regionale dal 2016 ad oggi – afferma il capogruppo della Cdl – sono stati interessati da discrasie e vicissitudini che prima ne hanno rallentato il cammino, poi ne hanno evidenziato l’incapacità di condurre a sbocchi concreti per i lavoratori coinvolti. In alcuni casi, come nel settore dei beni artistici e culturali, c’è gente che, sebbene selezionata, attende ancora di poter prendere servizio presso le sedi di assegnazioni. A pagar dazio, ad esempio, gli oltre 5.000 tirocinanti in servizio nella Pubblica Amministrazione, per i quali – a dispetto di promesse e rassicurazioni – nessuna soluzione è stata prospettata: non l’estensione del tirocinio, non altro».
«Pur nelle more di una definizione di processi volti a creare opportunità lavorative utili a scongiurare un eterno stato di precarietà – sottolinea Gallo – una soluzione sarebbe a portata di mano, ma al momento sembrerebbe essere stata scartata dalla giunta regionale». Il riferimento, puntualizza il capogruppo della Cdl, «è ai tirocini di inclusione sociale, di cui poche settimane fa la Regione – attraverso il dipartimento Lavoro – ha recepito le linee guida. Si tratta di uno strumento pensato, a livello nazionale in sede di Conferenza Stato-Regioni, per agevolare l’inclusione sociale. Altrove, come nelle Marche, lo si utilizza già dal 2016 non solo quale mezzo di contrasto della povertà, ma anche in sostituzione delle borse lavoro». In particolare, aggiunge Gallo entrando nei dettagli, «il tirocinio d’inclusione sociale si realizza sulla base di un progetto che definisce gli obiettivi da conseguire nonché le modalità di attuazione, concordato fra il soggetto che ha in carico il tirocinante e quest’ultimo, per una durata di 24 mesi prorogabile ed un’indennità di partecipazione commisurabile all’eventuale valore della misura di sostegno al reddito percepita dal beneficiario, derogando al valore minimo previsto dalle altre forme di tirocinio». Conclude Gallo: «Da parte nostra non arrivano solo critiche, ma anche suggerimenti. Ci auguriamo solo che Oliverio ed i suoi, come purtroppo già tante volte è accaduto nel recente passato trovino tempo per ascoltare e mettere in pratica consigli utili: i calabresi gliene sarebbero grati».
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