CATANZARO Il Centro Cefalee a riferimento regionale della divisione di Neurologia dell’Ospedale “Pugliese – Ciaccio” di Catanzaro, diretta dal dottore Umberto Cannistrà, è la prima struttura sanitaria in Calabria ad utilizzare anticorpi monoclonali nel trattamento delle sindromi emicraniche.
Il mal di testa o cefalea rappresenta, infatti, uno dei problemi medici di più frequente riscontro nella popolazione generale e il suo impatto può essere fortemente disabilitante.
«Negli ultimi 4 anni – come riferisce il primario Umberto Cannistrà – il Centro Cefalee ha trattato 145 pazienti con trattamento Botulinico con diagnosi di Emicrania Cronica. Il Centro Cefalee svolge, inoltre, attività di Formazione Regionale (Piano di formazione istituzionale della rete cefalee Calabria) e attività di ricerca clinica innovativa, con il Progetto Pon “HealthSoaf Learning 2007-2013 con l’Università della Calabria di Cosenza e con il Progetto Horizon Alcmeone P.O.N. 2018-2021 con la stessa università».
Il centro, di cui è referente il dottore Rosario Iannacchero, eroga l’attività in regime ambulatoriale semplice e complesso, di tipo diagnostico e terapeutico, con una media di 850 visite ambulatoriale annue.
Il Centro ha un bacino d’utenza regionale con pazienti che afferiscono anche da fuori regione (Sicilia e Puglia) e si avvale delle competenze della dottoressa Carmela Mastrandrea neurologa, borsista–ricercatrice dell’Università della Calabria per il progetto di ricerca clinica “Alcmeone – supporto informatico alle decisioni cliniche e monitoraggio della rete cefalea Calabria”.
Elemento fondamentale di questo nuovo trattamento è la tollerabilità e l’efficacia, come ribadito dal dottor Rosario Iannacchero, considerando che il 30% dei pazienti emicranici trattati con i farmaci di profilassi antiemicranici interrompevano la cura per effetti collaterali coma la sonnolenza, l’incremento di peso o disturbi della concentrazione.
Questa nuova terapia rappresenta un salto di qualità nella cura delle sindromi emicraniche. L’opportunità terapeutica offerta dal Centro Cefalee del nosocomio, attualmente limitata a soli pazienti che non rispondono ad almeno due trattamenti di profilassi, limita una migrazione sanitaria passiva verso altre regioni.
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