COSENZA «Quando, due anni or sono, esprimevo le mie preoccupazioni sulla vicenda del nuovo Ospedale della Sibaritide, qualcuno volle etichettarmi come la Cassandra di turno, ma il tempo è galantuomo e oggi sono i fatti a testimoniare l’opportunità di quell’allarme». Sul presidio ospedaliero dell’area ionica, il consigliere regionale Bevacqua presenta un’analisi dura, che così prosegue: «Non è mia abitudine atteggiarmi a profeta di sventura ma, davanti alle misure che, nel febbraio 2016, disponevano l’amministrazione giudiziaria delle società Tecnis Spa e il sequestro delle relative quote ed azioni, non ci voleva un veggente per capire il da farsi: bisognava immediatamente valutare l’ipotesi di rescissione del contratto e provvedere a contemplare il subentro della società risultata seconda in graduatoria. Chi ha gestito i rapporti con la Tecnis ha peccato, quantomeno, di superficialità, se oggi si dichiara che i ritardi registratisi nell’esecuzione dei lavori dello stralcio prioritario sono legati alle difficoltà finanziarie dell’impresa mandataria».
«Davvero non capisco – rileva Bevacqua – che senso abbia continuare con una società che, per difficoltà oggettive, si è dimostrata impossibilitata a rispettare tutti i cronoprogrammi sinora annunciati e predisposti: i quattro anni e mezzo trascorsi dalla stipula dei contratti di concessione impongono una presa d’atto e l’avvio delle procedure di rescissione».
«Non possiamo andare sui territori – conclude Bevacqua – a difendere cose indifendibili: sin dall’inizio, ho seguito con estrema attenzione e partecipazione l’intero iter, coinvolgendo le comunità interessate attraverso una serie ripetuta di incontri, nei quali ho cercato di chiarire tutti gli aspetti essenziali rispetto a quello che deve essere un presidio irrinunciabile per garantire a un vasto territorio l’irrinunciabile diritto alla salute. Non è possibile indulgere verso ulteriori ritardi: la soluzione c’è, si abbia il coraggio di porvi mano. Come maggioranza, insieme al presidente Oliverio, abbiamo ereditato tutto ciò è siamo stati davvero sfortunati nell’intero percorso: ora dobbiamo assumerci la responsabilità di rescindere il contratto».
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