REGGIO CALABRIA «Riportare al centro del dibattito della massima assise regionale un più complessivo piano di sviluppo della sanità calabrese che preveda il riordino delle reti ospedaliere con una seduta di consiglio regionale ad hoc anche alla luce del commissariamento per sospette infiltrazioni mafiose nell’Asp di Reggio Calabria, ritengo non sia più rinviabile e debba essere accolta la richiesta con la massima urgenza. Per quanto di mia competenza ho già provveduto a convocare per martedì 26 marzo alle ore 11 – in merito alla vicenda oggi sotto i riflettori della cronaca – la Commissione contro la ‘ndrangheta in Calabria che ho l’onore di presiedere al fine di audire il commissario ad acta per l’attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario della Regione Calabria, Saverio Cotticelli e il dirigente generale del dipartimento Tutela della Salute».
È uno dei passaggi della lettera che il presidente della commissione Antindrangheta Arturo Bova ha inviato al presidente del consiglio regionale Nicola Irto.
«La notizia del commissariamento dell’Asp di Reggio Calabria per sospette infiltrazioni mafiose – prosegue Bova nella missiva – è un fatto gravissimo che macchia, per l’ennesima volta, l’onorabilità di una regione che continua a rimanere ostaggio di logiche delinquenziali che abbiamo il dovere di estirpare. La sanità calabrese, onorevole presidente, continua a essere preda di usurpatori e di beceri gruppi di potere che da anni ne impediscono il pieno sviluppo e che da più di un decennio sono, di fatto, una delle cause principali di un commissariamento limitante e che avrebbe dovuto raggiungere i propri obiettivi già da diverso tempo. La bella pagina di politica che abbiamo scritto nel corso del consiglio regionale dell’11 marzo scorso con l’approvazione del progetto di legge che integra le due aziende ospedaliere di Catanzaro, non può rimanere un caso isolato e abbiamo il dovere di proseguire su questa scia».
«Serve uno scatto d’orgoglio e un rinnovato impegno civile e sociale che deve coinvolgere tutta la comunità, ognuno per la propria parte, per riscattare l’immagine della nostra terra e assicurare condizioni di efficienza e qualità di un comparto che vive da tempo una condizione di pesante affanno per garantire ai cittadini il diritto alla salute e l’accesso alle cure».
«Sono certo – conclude Bova – che questa mia formale richiesta di convocazione non rimarrà inascoltata e la ringrazio per la sensibilità già mostrata fino ad oggi nei confronti di queste tematiche».
x
x