di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Un vero e proprio blitz, quello di Thomas Schael, all’ospedale spoke di Corgliano Rossano. Il subcommissario ad acta per la sanità in Calabria e vice del generale Cotticelli, si è presentato presso i due poli dello spoke, a Rossano e a Corigliano, nelle scorse ore, come se fosse un paziente qualunque.
Probabile si tratti di un’azione ispettiva dettata dall’onda lunga partita con la visita a sorpresa in Calabria del ministro alla Sanità, Giulia Grillo, e che culminerà col decreto ad hoc per la sanità che probabilmente ne azzererà i vertici e attuerà tutta una serie di misure radicali.
Schael si è presentato ai triage e con fare tranquillo. Solo in un secondo momento ha spiegato chi fosse, chiedendo agli infermieri di poter far visita ai Pronto soccorso, reparto di “frontiera” dei due poli ospedalieri dello spoke Corigliano Rossano.
Dopo aver fatto un giro, Schael ha proseguito il suo viaggio nelle altre unità operative. Non prima però, di aver “registrato” tutte le carenze, soprattutto di personale, dell’ospedale. Medici e paramedici ne hanno approfittato per far presente al manager esperto nella progettazione e gestione di organizzazioni complesse nel settore pubblico e privato, le difficoltà con le quali sono costretti a convivere tutti i giorni, in primis la carenza di personale che sta costringendo gli operatori a turni massacranti che inficiano, alla lunga, sulle qualità delle prestazioni.
Thomas Schael, già direttore generale dell’Asp di Crotone, commissario dell’Asp Napoli 2, è poi andato via senza commentare.
Proprio la carenza del personale soprattutto nei reparti di pronto soccorso e di medicina d’urgenza del presidio rossanese, nei giorni scorsi aveva spinto il personale infermieristico a scrivere un’accorata lettera indirizzata al presidente della Regione, al prefetto di Cosenza, alla dirigenza dell’Asp, al commissario ad acta, con la quale si specificavano tutti i notevoli disagi vissuti sulla pelle degli operatori.
«Tale situazione – hanno scritto gli infermieri – comporta notevoli disagi ai pazienti, considerato che i loro bisogni non possono essere totalmente soddisfatti. Inoltre la carenza di personale di supporto ed ausiliaria obbliga spesso gli infermieri a svolgere mansioni improprie, prodigandosi per cercare di soddisfare al meglio le esigenze dell’utenza, nonostante il proprio codice deontologico ponga dei limiti alla compensazione quando vengano a mancare i caratteri dell’eccezionalità o venga pregiudicato il prioritario mandato professionale».
Il personale infermieristico dello spoke Corigliano Rossano, infine, ha ritenuto opportuno «segnalare che operare in condizioni di criticità comporta un notevole stress psicofisico ed espone il personale a rischio di carattere medico legale e di sicurezze. Per tale motivo chiediamo con estrema urgenza che venga adottato ogni intervento ritenuto utile per la soluzione della criticità elencata, in particolare che venga reperito nuovo personale dedicati al triage e all’obi».
Nel recente passato, peraltro, note di cronaca hanno fatto registrare diverse aggressioni agli operatori dei pronto soccorso, costretti a sobbarcarsi mole di lavoro disumani se si considera che i due reparti servono un bacino d’utenza di 220mila abitanti della Sibartitide.
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