Giustizia tributaria, Spagnuolo: «Calabresi litigiosi, ma il sistema funziona» – VIDEO

CATANZARO «In questo momento la giustizia tributaria italiana ha un contenzioso di 30 miliardi di euro, più di una finanziaria. La giustizia tributaria calabrese ha invece giudicato nel 2018 su un complesso di valore di riti di circa 4 milioni di euro. Fra primo grado e appello abbiamo evaso un numero di sentenze di gran lunga superiore agli affari che sono entrati». Queste le dichiarazioni del procuratore capo di Cosenza Mario Spagnuolo, presidente della commissione tributaria regionale, nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario tributario 2019.
Secondo Spagnuolo in Calabria «c’è un numero elevatissimo di contenziosi per importi anche molto bassi, il che significa che c’è una litigiosità estrema, di gran lunga superiore che in altre zone del territorio nazionale, probabilmente determinata anche dalla crisi economica. Si cerca di non pagare al fisco ciò che si ritiene non dovuto. Si registra un tasso di litigiosità molto elevato. Noi abbiamo numeri alti, superiori a regioni ben più popolose della nostra. Questo racconta una giustizia che funziona sia pure con problemi che sono importanti».
«C’è poi un problema di carenza di organico – ha proseguito Spagnuolo –, senza contare il problema delle innovazioni legislative che sono all’orizzonte, aspettiamo le riforme. Nel mese di luglio entrerà in vigore il processo telematico tributario che dovrebbe essere uno strumento di semplificazione che consentirà al cittadino un migliore accesso alla giustizia tributaria. Ma in tutto questo diciamo che il nostro lavoro procede seriamente in modo da dare giustizia al contribuente calabrese».
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QUASI 20MILA CONTROVERSIE «Nell’ultimo biennio le pendenze sono state significativamente ridotte – è scritto nella relazione di inaugurazione dell’anno giudiziario tributario 2019 –. Sono state promosse, innanzi alle commissioni tributarie provinciali e a quella dell’appello, complessivamente 18.199 controversie, mentre ne sono state decise 25.729, con un considerevole abbattimento delle pendenze, passate dalle originarie 133.202 alle attuali 118.142. Emerge, in particolare, che dal punto di vista territoriale, le controversie si concentrino in maggior parte nelle due province di Cosenza e Reggio Calabria, in primo grado, mentre è significativo l’aumento delle sopravvenienze davanti al giudice dell’Appello». (ale. tru.)