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Crollo variante 106, il Codacons: «Regione non si è costituita parte civile»

L’associazione dei consumatori è stata ammessa. Mentre la Cittadella avrebbe rinunciato malgrado sia stata riconosciuta come parte offesa. Di Lieto: «Grave mancanza»

Pubblicato il: 19/03/2019 – 18:07
Crollo variante 106, il Codacons: «Regione non si è costituita parte civile»

CATANZARO «Il Codacons è stato ammesso parte civile nei confronti tutti gli imputati del processo per il crollo della variante A della statale 106. Così ha deciso il gup del Tribunale di Catanzaro, Antonio Battaglia, che ha rinviato all’udienza del 17 giugno 2019 per la nomina e il conferimento dell’incarico a un perito, cui spetterà il compito di accertare le cause del crollo della rampa dello svincolo di Germaneto». Lo dichiara, in una nota, il Codacons Calabria.
«Secondo la tesi della Procura – prosegue il comunicato –, responsabili del crollo sono l’ingegner Alessio Marino Ajmone Cat, progettista della “Astaldi”, l’ingegner Antonio Bevilacqua, direttore dei lavori del tratto stradale e l’ingegner Michele Mele, collaudatore statico dell’opera».
«Non nasconde la propria soddisfazione Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons, sia per il riconoscimento ottenuto in udienza sia perché proprio il Codacons aveva dato impulso all’attività della Procura.
Una strada pomposamente inaugurata e costata ben 30mila euro al metro – sostengono dal Codacons – non è possibile che, subito dopo il taglio del nastro, si sia letteralmente sbriciolata. È inaccettabile che ponti e viadotti, magari nuovi di zecca, crollino con una frequenza tale da rappresentare un pericolo per l’incolumità degli utenti».  Oggi – continua Di Lieto – prendiamo atto di questo primo importante risultato, quasi come fosse un riconoscimento all’attività profusa in questi anni dal Codacons. Confidiamo si possa far presto piena luce su tutta la vicenda e vengano chiarite tutte le responsabilità in relazione ai reati ipotizzati. La soddisfazione è tuttavia mitigata dall’assenza della Regione Calabria, che non ha ritenuto di costituirsi parte civile, sebbene identificata come parte offesa proprio dall’Ufficio di Procura. L’assenza della Regione – conclude Di Lieto – è una grave mancanza nei confronti di tutti i calabresi, che già sono costretti a sopportare le condizioni disumane delle nostre infrastrutture ed a contare, quotidianamente, i morti».

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