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Catanzaro, il centrodestra fa muro: «A Giovino niente cemento»

Conferenza stampa del sindaco Abramo e dei “colonnelli” della maggioranza Tallini, Esposito e Parente, che replicano alle accuse del centrosinistra

Pubblicato il: 22/03/2019 – 20:21
Catanzaro, il centrodestra fa muro: «A Giovino niente cemento»

di Antonio Cantisani
CATANZARO «Su Giovino non ci sarà nessuna cementificazione, l’allarme dell’opposizione è infondato e strumentale». Il centrodestra catanzarese mette in campo uno schieramento di forze senza precedenti per ribadire la sua posizione sul futuro di Giovino, l’area sulla costa jonica al centro di un progetto di sviluppo molto contestato e di un dibattito politico molto serrato. In prima linea il sindaco Sergio Abramo ma anche i “colonnelli” della sua coalizione Mimmo Tallini, Baldo Esposito e Claudio Parente e i capigruppo della sua maggioranza: tutti uniti nel respingere al mittente l’accusa da parte del centrosinistra di voler favorire sul “polmone” verde e naturalistico di Giovino una “colata di cemento” che ne deturpi la vocazione turistica e di voler assecondare gli appetiti del “partito del mattone”.
L’INTERVENTO DEL SINDACO «Non faremo nessuna villetta in quell’area, lo dicono la nostra storia e gli atti concreti prodotti», urlano Abramo e i big del centrodestra. Il sindaco infatti torna indietro nel tempo e ricorda che la sua amministrazione è stata quella che «ha detto no in passato a tutte le proposte di lottizzazione su Giovino, anche quando c’è stato l’ok degli uffici, difendendo questa scelta anche davanti alla magistratura amministrativa, è chiara la nostra volontà di non certificare a Giovino. La nostra idea – prosegue il sindaco – è quella di un turismo esclusivamente alberghiero, perché la città, che ha un piano regolatore sovradimensionato, non ha bisogno di nuove case e villette, soprattutto a Lido che è una zona già stressata dal punto di vista abitativo e dei servizi», prosegue Abramo spiegando «come ci siamo mossi in stretta osservanza del Prg vigente, senza cambiare nulla». Il sindaco scende nel dettaglio: «Sull’area di Bellino, il cosiddetto polmone verde sul quale parlano chiaro anche le linee guida del nuovo Psc approvate dal Consiglio comunale, siamo stati tutti d’accordo, maggioranza e minoranza, anche in conferenza dei capigruppo: nessuno vuole per quella zona neanche villaggi turistici. È questa la zona per la quale è stato pensato il Bando internazionale di idee. La bozza di bando predisposta dagli uffici è suscettibile di qualsiasi modifica da concertare in modo assoluto – sostiene ancora Abramo – se una volta condiviso il bando non arriveranno proposte, noi lasceremo quella zona così com’è: un’area verde». Sulla seconda area, quella conosciuta come “Di Tocco”, il sindaco spiega: «Abbiamo intenzione di concordare col privato, eventualmente, per il solo scopo turistico-alberghiero, ma senza comunque permettere colate di cemento». Riguardo alla terza area, quella compresa fra la strada statale 106 e il tracciato ferroviario, che in base al Prg è a carattere commerciale, e sulla quale esistono già alcune attività, il sindaco ha chiarito che «non c’è nessuna intenzione di modificarne la destinazione, perché altrimenti si permetterebbero costruzioni residenziali che non vogliamo: quella fascia resterà commerciale e, anzi, vorremmo pure eliminare lo 0,15% di abitazioni residenziali già previste». Abramo Ppoi rimarca: «In generale, l’amministrazione non cambierà la destinazione delle tre aree, perché in quel caso si potrebbero costruire villette che non hanno nessuna ragione d’esistere. Qualcuno ha voluto fare speculazione politica per avvantaggiarsene da un punto di vista elettorale, ma la polemica non ha proprio modo di essere perché è questa l’amministrazione che ha bocciato nuove lottizzazioni. Il prossimo 5 aprile – conclude il sindaco – raccoglieremo le istanze di ordini e associazioni e soltanto in un secondo momento, proseguiremo con i passaggi in giunta prima e in Consiglio comunale dopo. Ho anche sentito dichiarazioni di esponenti dell’opposizione dire che su Giovino non vogliono lottizzazioni selvagge ma lottizzazioni di qualità, ebbene la nostra posizione è che su Giovino non vogliamo proprio lottizzazioni».
TALLINI ALL’ATTACCO Al solito, molto schietto e molto diretto è Mimmo Tallini, che parla di dichiarazioni sulla vicenda Giovino da parte dell’opposizione dettate da «mancanza di conoscenza degli atti o malafede». Quindi, il leader provinciale azzurro aggiunge: «A distanza di anni, dopo una prima legislatura di Abramo, dopo quella di Olivo, a distanza di 18 anni dall’adozione del Piano, non è più possibile mantenere la situazione cosi com’è, perché i proprietari dei terreni si sono visti bloccare dalle amministrazioni ogni iniziativa, sostenendo di voler realizzare un progetto unitario a basso indice di cementificazione per realizzare uno sviluppo turistico in un’area strategica della città. Ma – spiega Tallini – i proprietari nel frattempo pagano le tasse, tanto da essere stati invitati dall’amministrazione comunale ad evitare contenziosi su una situazione di possibile abuso, perché da un lato si nega ciò che è previsto dal Piano, dall’altro non si danno indicazioni su ciò che è possibile realizzare. Oggi è indispensabile dare ai progettisti del Piano regolatore le indicazioni su ciò che si dovrà realizzare su Giovino». Sul tema del “partito del mattone” – rimarca poi Tallini – «si è sempre fatto opera di demonizzazione, e vedo che si sta creando quel clima da parte di un’opposizione che è su posizioni strumentali e preconcette, e non ha risposto all’appello del sindaco a contribuire al dibattito in maniera costruttiva. Non c’è alcuna cementificazione di Giovino – dichiara il leader e consigliere regionale di Forza Italia – ci sono stati a disposizione 15 anni per realizzare eventuali speculazioni, anche in periodi di maggiore possibilità economica. La speculazione la fa l’opposizione, dicendo falsità».
PARLANO ESPOSITO E PARENTE Secondo Baldo Esposito «si questa area strategica di Catanzaro è arrivato il momento della responsabilità della decisione della politica, che ha il dovere di intervenire e stabilire che cosa fare su quest’area anche in vista della definizione del nuovo Piano regolatore. Auspico che si elevi il livello del dibattito e che il confronto sia aperto con ogni parte politica, con tutte le forze asociali, economiche, produttive e le professioni, e con i cittadini e poi si arrivi in Consiglio comunale con una sintesi tra le diverse parti politiche, per arrivare alla definizione di un bando esplicito, analitico, che non sia oggetto di strumentalizzazioni elettorali, ma sia l’espressione di un interesse vero per il futuro della città. Questa – osserva Esposito – deve essere la pratica della chiarezza e della trasparenza. Se ci sono da chiarire meglio alcuni passaggi, ritengo ci sia la disponibilità dell’amministrazione a migliorare l’atto deliberativo.». Lapidario ma chiaro ed eloquente è Parente: «Condivido tutti i precedenti interventi, per parte mia evidenzio che su Giovino si sono persi molti anni. “l bando è inoppugnabile dal punto di vista tecnico, la volontà politica è stata espressa, I confronti sono legittimi ma bisogna andare avanti sperando – conclude il capogruppo di Forza Italia alla Regione – che qualche imprenditore partecipi al bando con proposte seri».

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