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Sanità, la “guerra” di Cotticelli: «Basta illegalità» – VIDEO

Il commissario conferma la linea dura: «Priorità è combattere le zone opache e moralizzare il settore, e non consentirò che il privato affossi il pubblico». No all’ospedale di Lamezia Terme «schia…

Pubblicato il: 22/03/2019 – 23:02
Sanità, la “guerra” di Cotticelli: «Basta illegalità» – VIDEO

LAMEZIA TERME «Bisogna smetterla: adesso basta, non se ne può più». Il commissario della sanità calabrese Saverio Cotticelli conferma la “linea dura” sulla quale vuole impostare il suo mandato: anche nel corso di una partecipata iniziativa organizzata dal Movimento 5 Stelle con il parlamentare Giuseppe D’Ippolito in prima linea, a Lamezia Terme, Cotticelli rimarca con forza l’obiettivo prioritario che da quando è in Calabria si è posto, e cioè «la moralizzazione, la legalità, l’emersione di tutte le zone opache, combattere il disordine amministrativo che poi genera crimine». Cotticelli è diretto nel suo intervento: «In Calabria non è tutto da buttare, ci sono energie preziose che sono la maggioranza, ma è una maggioranza silenziosa che non fa sentire la propria presenza, ed è oppressa e condizionata da alcuni prepotenti che fanno in modo che le strutture non funzionino perché poi ci dev’essere la speculazione. L’opera che mi accingo a fare e a portare a termine con l’impegno più totale – spiega il commissario – è quella di moralizzare le attività della sanità. Io ho un contatto diretto e quotidiano con l’autorità giudiziaria, alla quale in tempo reale, cioè subito, trasmetto tutte le carte e le situazioni che hanno profili di responsabilità penale». «Bisogna smetterla: adesso basta, non se ne può più», quasi tuona Cotticelli, che aggiunge: «Al prossimo tavolo di verifica chiederemo, in nome della povera gente di Calabria, una deroga alla realtà. C’è un meccanismo automatico per cui purtroppo se sei fuori devono scattare delle misure di salvaguardia. Quindi i calabresi sono bastonati due volte: primo perché non hanno i servizi minimi, poi devono pagare più tasse locali e poi c’è il blocco del turn over per tre anni. Non è possibile pagare 300 milioni all’anno di mobilità passiva, perché – evidenzia il commissario – per farsi una Tac devono andare a Roma, Milano o Torino, quando qui si sono spesi con l’articolo 20 centinaia di milioni per acquistare attrezzature che non funzionano». Secondo Cotticelli «la moralizzazione serve a questo: far funzionare il pubblico, far funzionare quello che è pagato dallo Stato, e in questa terra lo Stato spende e pure bene e poi dopo in fase esecutivo queste attrezzature non funzionano o non vengono fatte funzionare, cosa ancora più grave. Poi ci sono i privati. Per carità – specifica il commissario della sanità calabrese – nulla contro i privati, ma il sistema integrato pubblico privato dev’essere virtuoso, ma non si può far funzionare il privato affossando il pubblico: questo è inconcepibile e intollerabile, perché va contro la povera gente. Questo non è tollerabile: io – rimarca Cotticelli – non lo consentirò mai e il governo non lo consentirà mai». Parlando con i giornalisti a margine dell’iniziativa, il commissario si augura che «il decreto del governo per la sanità calabrese arrivi prestissimo perché non c’è tempo da perdere. Il ministro Grillo si è impegnata personalmente, lei e tutto il governo. Il presidente Conte ha condiviso l’estrema necessità e urgenza di provvedere alla Calabria con misure eccezionali come la situazione impone. Quindi, confidiamo molto nella tempistica che ci auguriamo e sappiamo che sarà breve. Nel decreto – anticipa il commissario – ci sono anche misure economiche, perché il governo metterà, oltre che la faccia e le misure, anche fondi importanti per mettere in sicurezza le strutture che oggi hanno bisogno o di un intervento immediato. Non è solo un pacchetto di misure amministrative ma –ci saranno anche importanti interventi economici su strutture che abbiamo individuato e hanno urgente bisogno di interventi. L’annuncio del premier Conte di un prossimo Cdm in Calabria è comunque un segnale di vicinanza e di sostegno». Inevitabile la domanda sulla recente revoca dell’obbligo di dimora per il governatore Mario Oliverio, alla quale Cotticelli risponde così: «Non cambia nulla. Sono contento per Oliverio ma noi continuiamo nel nostro lavoro». Il commissario, infine, non esita a definire «un papocchio» l’inserimento dell’ospedale di Lamezia Terme nella legge sull’integrazione degli ospedali di Catanzaro: «Quando sono stato audito in terza commissione dfel Consiglio regionale questo aspetto non è stato riferito. Penso – sostiene Cotticcelli che il presidio di Lamezia Terme va potenziato, non assorbito da entità più grandi, va potenziato, ammodernato e reso ancora più fruibile e funzionale, anche perché se facciamo assorbire Lamezia dai due giganti più grandi abbandoniamo al loro destino Soverato e Soveria Mannelli, che sono collegati in rete? Che ne facciamo? Noi siamo per la capillarità dei servizi sanitari. Quando creiamo dei mostri così grandi poi sacrifichiamo le piccole comunità, che sono nel nostro cuore e sono la nostra preoccupazione. Io – conclude il commissario della sanità calabrese – farò di tutto perché l’ospedale di Lamezia diventi un fiore all’occhiello della sanità calabrese». All’incontro, moderato dal giornalista Gabriele Rubino, sono intervenuti, oltre al deputato M5S D’Ippolito, anche Gianluigi Scaffidi, già dirigente regionale al Piano di rientro, Dariush Assadi, Meet Up Lamezia Terme, Filippo Maria Larussa, segretario regionale Anaao-Assomed, Ivan Potente, dirigente medico e dirigenti della Cgil.
https://www.youtube.com/watch?v=kP7TrYjB82s

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