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«Caro presidente, porta il Cdm a Catanzaro»

di Nicola Fiorita*

Pubblicato il: 23/03/2019 – 18:44
«Caro presidente, porta il Cdm a Catanzaro»

Caro Presidente,
l’intenzione resa nota nei giorni scorsi di far svolgere un Consiglio del Ministri in Calabria – che definisci tra le regioni del Sud d’Italia più abbandonate a sé stesse – merita un sincero apprezzamento. Soprattutto perché, al di là del valore simbolico della presenza del Consiglio dei Ministri nella nostra regione, si legge nelle Tue parole l’intenzione di cogliere l’occasione per riempire di contenuti una presenza che non vuole assumere i con- notati di una passerella propagandistica, con l’adozione di provvedimenti immediati e concreti. La Calabria ha bisogno di questo: attenzione, concretezza e credibilità nell’affrontare i problemi che ne bloccano il reale sviluppo, nonostante il patrimonio di bellezze naturalistiche, architettoniche, culturali e soprattutto umane che la caratterizzano. Dalla sanità alle infrastrutture, dalla lotta alle mafie allo sviluppo economico passando per la sicurezza di un territorio sempre più fragile, attendiamo un Governo che metta in cima all’agenda un piano straordinario per la Calabria e ad esso faccia seguire l’impegno, la determinazione e la costanza che sono necessarie per darne realizzazione. Mai più slogan e formule vuote, piuttosto un patto d’onore con le istituzioni locali e con il popolo calabrese che collochi lo sviluppo della Regione al di là di ogni schieramento politico.
Detto questo, credo che il Consiglio dei Ministri non possa non tenersi a Catanzaro, il Capoluogo di Regione. La città del “Vento, del Velluto e di Vitaliano” che tu conosci bene per averla frequentata e apprezzata durante i nostri anni fiorentini. Catanzaro che, stretta tra il mare e la Sila, racchiude storia e bellezza che un tempo ne hanno fatto davvero la capitale morale e culturale della regione. Quello che vuole tornare ad essere. Quello che deve essere per poter esercitare il ruolo di guida della Regione. Quello per cui lavoriamo ogni giorno, ricacciando indietro le ombre di pagine buie che l’hanno vista spogliata, pezzo dopo pezzo, della sua identità. Ancora oggi ci troviamo a combattere con le conseguenze nefaste di colate di cemento, ma anche con l’abbattimento di capolavori architettonici, scelte urbanistiche sbagliate, politiche clientelari che l’hanno relegata all’angolo, pur nella sua centralità geografica, danneggiando così tutta la regione che ha perso il suo baricentro. Geografico, sociale e politico.
Catanzaro ha rialzato la testa. Lotta oggi giorno per recuperare lo spazio che la storia gli ha attribuito: un Capoluogo di regione che vuole essere centro direzionale, culturale e morale di una regione che per crescere ha bisogno di un’area centrale forte, snodo di confronti, riflessioni, dibattiti, opportunità e progetti per ricompattare un territorio affranto e disunito che invece ha bisogno di guardare al futuro con compattezza e unità d’intenti.
La presenza del Consiglio dei ministri a Catanzaro – città che i tuoi predecessori hanno ripetutamente snobbato continuando a preferire altri centri senza mai nemmeno sfiorarla – sarebbe fondamentale per il rilancio del suo ruolo istituzionale e per l’affermazione del principio che la legalità passa dal rispetto di regole e norme prestabilite. Un capoluogo forte, una Calabria forte renderanno più forte il Paese e più mediterraneo il futuro. Ti aspettiamo.

*“Cambiavento”

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