COSENZA La vicenda è a dir poco paradossale ed è per questo l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza altro non ha potuto fare che avviare un’indagine interna per verificare quanto denunciato e soprattutto capire se si sia trattato solo di singoli episodi. Il 17 febbraio e il 23 febbraio F. L., dirigente medico della centrale operativa del 118 di Cosenza, avrebbe convocato in centrale un’ambulanza di turno ed intimato un ordine ben preciso: andare a casa sua e portare a spasso i cani che erano a casa da soli. Ad essere convocata, senza l’utilizzo del telefono di servizio che altrimenti avrebbe registrato lo spostamento, sarebbe stata l’ambulanza con il solo infermiere a bordo, munita di autista e volontario. Una risorsa che nell’organico del soccorso d’emergenza è fondamentale in quanto interviene qualora le ambulanze con il medico a bordo siano impegnate in altri soccorsi. Una richiesta di intervento ben lontana dalla routine a cui sono abituati i sanitari del 118 che con abnegazione e spirito di sacrificio quotidianamente operano su tutto il territorio e, qualora le circostanze venissero confermate, un abuso di potere da parte del dirigente medico che sarebbe del tutto inedito negli episodi di cronaca che riguardano la sanità. F. L., così come gli altri impegnati nella funzione di dirigente medico della centrale operativa, negli orari di turno svolge una funzione molto delicata: capire il tipo di emergenza e coordinarne il servizio. Essendo attività di 118 spesso si tratta di richieste di aiuto nelle quali la velocità può salvare una vita, va da sé che avere a disposizione uomini e mezzi diventa fondamentale. Ma, ritornando all’episodio, i tre operatori dopo aver acconsentito alla bizzarra richiesta hanno subito informato il direttore del 118 Riccardo Borselli che ha comunicato l’accaduto l’ufficio dei procedimenti disciplinari che ora si dovrà determinare su quanto denunciato. Oltre alla funzione di dirigente medico d’emergenza, F. L., negli anni ha svolto l’incarico fiduciario, conferitogli dal direttore del 118, di valutare i mezzi privati che nel servizio d’emergenza sono accreditati al sistema sanitario e sopperiscono alla carenza di risorse da parte del 118. Il più delle volte sono proprio le “croci” private quelle che sono utilizzate come ausilio qualora le ambulanze medicalizzate siano impegnate in altri soccorsi. (mi.pr.)
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