ROSETO CAPO SPULICO I finanzieri della Tenenza di Montegiordano, nel Cosentino, impegnati in posti di controllo nell’area urbana di Roseto Capo Spulico, hanno fermato sette furgoni in cui erano stipati, in alcuni casi anche nel portabagagli in condizioni degradanti, cinquantasei braccianti agricoli stranieri di nazionalità pakistana, nigeriana, bulgara e rumena, provenienti dalle campagne lucane dove avevano prestato la propria manodopera presso alcune aziende agricole. Sulla base delle dichiarazioni fornite e della documentazione rinvenuta a bordo dei mezzi, è emerso che i braccianti erano stati reclutati in violazione dei contratti nazionali e provinciali del comparto agricoltura ed impiegati nei campi percependo paghe nettamente inferiori a quanto stabilito dalle norme contrattuali. Sette di loro, tra l’altro, sono risultati erano in possesso di permesso di soggiorno scaduto e privi di richiesta di rinnovo.
All’esito dell’operazione sono stati quindi denunciati alla Procura della Repubblica di Castrovillari 11 “caporali” (tra cui i tre titolari delle aziende lucane) accusati, in concorso tra loro, di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, reato per il quale rischiano la reclusione da uno a sei anni e la multa da 500 a 1000 euro per ciascun lavoratore reclutato. Sette i braccianti irregolari segnalati alla Procura per violazioni al testo unico sull’immigrazione.
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