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Cambio della guardia alla Questura di Reggio. «Garantiremo libertà e legalità»

Maurizio Vallone prende il posto di Raffaele Grassi. «Questa è una città complicata, ma le persone perbene ne sono la parte più vasta». Il questore uscente: «Il mio è un arrivederci»

Pubblicato il: 26/03/2019 – 17:25
Cambio della guardia alla Questura di Reggio. «Garantiremo libertà e legalità»

di Alessia Candito
REGGIO CALABRIA
Passaggio di testimone alla guida della Questura di Reggio Calabria. Nel giro di poche ore Raffaele Grassi, nominato prefetto e chiamato a Roma in attesa di destinazione, ha salutato Reggio Calabria, e il nuovo questore, Maurizio Vallone, si è presentato alla città. «L’avvicendamento fra noi è ormai una consuetudine», commenta il nuovo questore incontrando la stampa nella sua prima giornata reggina. Uomo pratico, che delle formalità (e dell’enorme tavolo della sala stampa) sembrerebbe far volentieri a meno, il nuovo questore va subito al sodo. «Il mio lavoro e quello dei miei collaboratori – sottolinea Vallone – sarà incentrato soprattutto a garantire la legalità e la libertà per quanti vogliano vivere secondo i principi fissati nella nostra Carta Costituzionale». Sa – dice – di trovarsi «in una città piena di contraddizioni ma ricca di persone perbene che ne sono la parte più vasta rispetto alla zona “grigia” e alla zona “nera”». E in cui tocca lavorare. Il progetto c’è, è già avviato da tempo e non tocca far gradi rivoluzioni, ma snellire le pastoie burocratiche e informatizzare uffici e procedure sì. Le forze sono quelle che sono «e non ha senso – sottolinea – che un equipaggio delle Volanti debba rientrare per fare cose che con i nuovi mezzi si possono fare tranquillamente dalla propria auto».
Altri uomini a infoltire i ranghi arriveranno, conferma. Sei a brevissimo e poi – corsi e concorsi permettendo – altri ancora, come promesso dal capo della polizia Gabrielli. «Paghiamo lo scotto di anni di insensate politiche di riduzione degli organici, non c’è nessuna Questura d’Italia che abbia personale in sovrannumero, ma adesso si sta piano piano invertendo la tendenza». E i risultati – dice – si vedranno anche a Reggio. E serviranno se è vero che oltre all’enorme mole di lavoro investigativo in corso o da sviluppare, fra gli obiettivi di Vallone c’è un potenziamento del controllo del territorio e della “polizia di prossimità”, con particolare attenzione al contrasto della violenza di genere. «Se siamo presenti nelle attività di primo intervento, già dalle prime liti, possiamo prevenire fatti molti più gravi, evitando quelle tragedie a cui purtroppo assistiamo in tutto il Paese». Quello che la Questura farà – promette poi – verrà raccontato. «Al netto del necessario segreto investigativo, daremo tutti gli elementi alla stampa per esercitare il diritto – dovere di informare, previsto anche in Costituzione». Alla Carta ha fatto anche riferimento il suo predecessore ieri nel corso del saluto alla città. «Dirigere la Questura di Reggio Calabria per quattro anni, è stata per me un’occasione per arricchire la mia esperienza umana e professionale. Posso dire di avere profuso tutto il mio impegno per difendere i principi impressi nella Carta costituzionale» ha detto il prefetto, facendo un bilancio di «4 anni intensi» che rimangono impressi nei numeri delle attività sviluppate. Ottanta operazioni di polizia giudiziaria, 17 latitanti arrestati, 17 sequestri per un valore di 86.500.000 euro, 13 confische per un valore di 13.200.000 euro, per non parlare delle attività di prevenzione e repressione nell’ambito del tifo violento. «Abbiamo emesso 218 Daspo e credo di essere stato l’unico questore d’Italia a daspare uno Slo, il responsabile dei rapporti fra società e tifoseria». Un bilancio importante, riferito nel corso di quello che «non è un addio – ha detto Grassi, di recente nominato prefetto – ma un arrivederci». (a.candito@corrierecal.it)

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