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Casali del Manco, il consigliere M5S accusato di «complicità» con il Pd

L’ex candidato a sindaco pentastellato Curcio si dimette dopo che il Comune investe nella valorizzazione di un’area verde di sua proprietà. Scatenando la reazione degli altri esponenti dell’opposiz…

Pubblicato il: 28/03/2019 – 18:11
Casali del Manco, il consigliere M5S accusato di «complicità» con il Pd

CASALI DEL MANCO Il consigliere comunale e portavoce del Movimento 5 Stelle, Peppino Curcio, ha formalizzato le sue dimissioni e le presenterà all’assise comunale nella prossima riunione di sabato 30 marzo. In consiglio al suo posto, tra i banchi dell’opposizione, si accomoderà Pietro Marasco, ma è proprio tra i consiglieri di minoranza che le dimissioni di Peppino Curcio generano scompiglio. Il pentastellato e Salvatore Iazzolino, oggi consigliere ed un anno fa candidato a sindaco, non se le sono certo mandate a dire. Due punti di vista totalmente diversi con appresso gli strascichi di una campagna elettorale che ancora brucia come una ferita aperta.
L’INVESTIMENTO A PRATOPIANO L’abdicazione dal ruolo di consigliere da parte di Peppino Curcio ha una genesi: gli investimenti che l’amministrazione comunale guidata da Nuccio Martire ha intenzione di realizzare a Pratopiano, dove l’attivista del M5s negli anni ha realizzato un rifugio molto utilizzato come base per il campo scout. «La mia partita Iva per la gestione della base scout di Pratopiano è del 2000 e da allora ogni mio sforzo ed energia l’ho riversata lì. Dal 2007 è diventato il mio unico lavoro – spiega Curcio in una nota –. Il Movimento 5 stelle ha sempre considerato incompatibili ogni interesse personale con i ruoli istituzionali ricoperti dai propri aderenti e, nel rispetto di questo principio per me inderogabile, è doveroso fare un passo indietro e rassegnare le mie dimissioni: l’esistenza nel Dup di una esplicita citazione alla valorizzazione di Pratopiano e del Museo da me allestito dedicato a Cesare Curcio, mio padre, mi porta da un lato a un impegno aggiuntivo per dare al paesaggio di Pratopiano la visibilità e lo sviluppo che merita, dall’altra a non intralciare o anche solo far coincidere in alcun modo, il ruolo istituzionale di consigliere con l’attività lavorativa futura che dovrò riavviare a Pratopiano». Insomma gli incentivi all’area verde di Pratopiano, che Curcio spiega di aver realizzato con sacrificio e ingenti investimenti personali, sono l’unica causa del dietrofront. «Subentra al mio posto Pietro Marasco –aggiunge – un amico, oltre che un cittadino attivo del Movimento 5 stelle, con il quale continuerò un intenso rapporto di impegno politico dentro il Movimento. L’entusiasmo che mette nelle cose che fa sarà il motore dell’opposizione al consiglio per portare davvero a compimento la fusione dei Comuni che abbiamo fortemente voluto. Proprio a dimostrare quanto sia deciso il mio impegno per la tutela della nostra montagna, non parteciperò dal pubblico al prossimo consiglio in quanto impegnato in un evento, proprio a Pratopiano, dedicato alle Giornate Gioachimite e all’unico modo con cui si può godere il paesaggio: camminando lungo i sentieri di cui il nostro nuovo Comune è straricco».
IL J’ACCUSE DEGLI ALTRI MEMBRI DI OPPOSIZIONE Ragioni lavorative, economiche e di opportunità che però per il movimento politico “Voci in Cammino”, altro non rappresenterebbero che un espediente frutto di strette di mano avvenute già prima della chiamata dei “casalini” alle urne. «Sin dalla nascita della lista dei 5 Stelle a Casali del Manco avevamo denunciato una sospetta complicità tra i dirigenti regionali del Pd e quelli del Movimento 5 stelle, alla luce di alcune dichiarazioni di personaggi molto vicini agli ambienti Dem che, ostentando una certa sicumera, affermavano in tempi non sospetti che i pentastellati fossero prossimi ad organizzare una lista per mettere i bastoni fra le ruote a “Voci in cammino” – si legge in una nota –. Al tempo, denunciammo “il patto tra i due Nicola”, sulla base del quale si intendeva erodere il consenso dell’unica lista realmente alternativa ed estranea ai giochi di potere che giornalmente si consumano fuori da Casali del Manco, che mirano a fare del nostro paese un bacino di voti da spendersi negli ambienti che contano in occasione delle varie competizioni politiche». (mipr)

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