COSENZA È indetta per il 3 aprile l’assemblea di tutti i lavoratori del comparto sanità dipendenti dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, che si svolgerà davanti alla sede dell’ente in via Alimena, a Cosenza.
Ad annunciarlo sono i sindacati, dopo un lungo confronto con i lavoratori, dal quale ne è scaturito un documento indirizzato all’Asp, al Prefetto e al Questore di Cosenza.
Il documento a firma di Susanna De Marco – Uil Fpl Cosenza, Teodora Gagliardi – FP Cgil Cosenza, Vincenzo Casciaro – FP Cgil Castrovillari, Pierpaolo Lanciano – FP Cisl, Antonio Caccuri – Fials, Onofrio Sommario – Nursing Up, riporta i motivi che hanno indotto i lavoratori ad intraprendere tale forma di protesta.
Tra questi sicuramente «la carenza di personale medico, infermieristico, Oss, ausiliario, tecnico e amministrativo, che inevitabilmente lascia intuire quali gravi disservizi possano presentarsi». I sindacati fanno riferimento a «servizi scadenti nei confronti di chi richiede assistenza, a causa di un carico eccessivamente elevato per gli operatori sanitari che si ritrovano ad operare in situazioni in cui sarebbe necessario possedere il dono dell’ubiquità».
Il documenti parla poi della «mancata attivazione delle Progressioni (Fasce economiche) già concordate lo scorso 19 dicembre 2018. Poi la parziale applicazione della Riforma Madia in merito alle riqualificazioni di tutto il Personale avente diritto (Oss, infermieri, amministrativi, tecnici)». Infine «la mancata stabilizzazione del personale a tempo determinato e mancata trasformazione dei rapporti di lavoro da part time a full time».
L’Asp di Cosenza, scrivono i sindacati, è «sorda» alle loro richieste. Più volte le organizzazioni sindacali «hanno attivato i propri uffici legali denunciando il mancato rispetto degli accordi sottoscritti, ma neanche di fronte a queste prese di posizione rigorose – si legge nella nota – abbiamo registrato un minimo di attenzione che facesse intravedere un cambio di rotta. L’arroganza supera ogni limite di tollerabilità, occorre un sindacato forte che faccia rispettare le norme contrattuali e che faccia riconquistare centralità al ruolo del dipendenti. E a tal proposito non servono i documenti di qualche “sigla sindacale fai da te”, finalizzati a discreditare chi da anni si batte contro gli sprechi.
Così come non serve tirarsi indietro nella lotta a difesa dei lavoratori, altrimenti si dimostra di voler difendere e mantenere quelle piccole rendite di posizione che hanno contribuito a portare la Sanità della nostra provincia al degrado attuale». Si partirà con una prima azione di protesta, dunque, «che aprirà una stagione d’iniziative sempre più incisive, fino ad arrivare allo sciopero generale dei lavoratori della Sanità pubblica della Provincia di Cosenza».
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