CATANZARO «Il Ministro Danilo Toninelli e l’on. Elisabetta Barbuto hanno tentano di giustificare il parere negativo del MIT per l’avvio della Conferenza dei servizi per i nuovi voli dell’aeroporto di Crotone con argomenti inconsistenti e imbarazzanti».È quanto dichiara il governatore Mario Oliverio riguardo il parere negativo del Mit sul rafforzamento dell’aeroporto di Crotone, respingendo le accuse mosse dall’onorevole Barbuto, che – si legge in una nota della presidenza del Consiglio – «dovrebbe sapere che: l’aeroporto di Crotone è incluso nel novero degli aeroporti di interesse nazionale (DPR 201/2015 Piano Nazionale degli Aeroporti) con voce distinta rispetto all’aeroporto di Lamezia Terme; una legge dello Stato (L.289/2002) riconosce l’esigenza di garantire continuità territoriale attraverso i collegamenti aerei tra la città di Crotone e le città sedi di aeroporti nazionali; la fonte di tutti i dati relativi alla movimentazione del traffico aereo sul territorio nazionale è lo stesso Ministero che certifica i suddetti dati per il tramite dell’Ente Nazionale Aviazione Civile; le connessioni tra gli aeroporti di Crotone e Lamezia Terme di tipo stradale e ferroviario sono infrastrutture di competenza statale (E90, SS280 e rete ferroviaria nazionale).
«IL MINISTERO HA BISOGNO DEL SUPPORTO TECNICO DELLA REGIONE?» Per la Regione, «sostenere il contrario porta alla conclusione, che vogliamo lasciare per intero all’on. Barbuto, che il Piano Nazionale degli aeroporti contiene marchiani errori in quanto ricomprende tra gli aeroporti di interesse nazionale infrastrutture duplicate, così come la Legge 289/2002 sarebbe incorsa nella macroscopica svista di riconoscere le garanzie di continuità territoriale dall’aeroporto di Crotone, pur essendo questo un duplicato dell’aeroporto di Lamezia Terme da cui sono attivi collegamenti aerei di linea con la quasi totalità delle destinazioni nazionali. O ancora che al Ministero si ignorino le condizioni ed i tempi di percorrenza della ferrovia jonica o della E90 o che non si conoscano i movimenti di traffico aereo certificati dall’Ente Nazionale Aviazione Civile». In più, si sottolinea nella nota, «comprenderà altresì l’on. Barbuto che sarebbe gravissimo che il Ministero necessitasse del supporto tecnico della Regione per apprendere ciò che è già incontrovertibilmente scritto in atti normativi e ciò che è nella pacifica conoscenza delle articolazioni dello Stato, se non altro perché relativo a fatti e circostanze inerenti infrastrutture di propria competenza».
ONERI DI SERVIZIO In più, si aggiunge «se l’on. Barbuto avesse letto la nota del Ministero rispetto alla questione degli oneri di servizio su Crotone, avrebbe scoperto che la posizione assunta dal Ministero rispetto alla “duplicazione degli aeroporti di Lamezia Terme e Crotone” deriva non già dall’analisi tecnica assertivamente carente della Regione, bensì dalla citazione di un report della Corte dei Conti dell’Unione Europea del 16 Dicembre 2014 intitolato “Aeroporti finanziati dall’UE: uso insufficiente delle risorse” che (appunto) “… ha considerato l’aeroporto di Crotone come una duplicazione del vicino aeroporto di Lamezia Terme, in quanto appartenenti allo stesso bacino di utenza…” (citazione testuale della nota Ministeriale). E sulla base di ciò il Ministero ha espresso perplessità in merito alla proposizione di oneri di servizio pubblico sui collegamenti da Crotone per Roma, Milano e Torino, con la semplice motivazione che questi sono attualmente già operati dagli aeroporti di Lamezia Terme e Reggio Calabria. Tutto ciò che si affanna a sostenere l’on. Barbuto rispetto a presunte superficialità o carenze tecniche è dunque pura fantasia, mentre invece sarebbe realmente interessante che lo stesso on. Barbuto, con la competenza che Le è propria in materia di trasporto aereo, spiegasse come l’assunto Ministeriale possa conciliarsi con i riferimenti normativi sopra citati e finanche con la recente disposizione legislativa di finanziamento degli oneri di servizio pubblico per collegamenti con l’aeroporto di Crotone». A questo si aggiunge che «non possiamo che suggerire all’on Barbuto di dare un’occhiata anche alle considerazioni svolte sull’argomento dal Ministro Toninelli rassegnate agli organi di stampa e che appaiono certamente meno inverosimili di quelle che qui si commentano. Sembra tuttavia ventilarsi una preclusione di carattere normativo o comunque una possibile censura da parte degli organismi comunitari per l’imposizione di oneri di servizio pubblico per collegamenti aerei che sono operati “a mercato” da aeroporti limitrofi o nello stesso bacino di utenza.Sarebbe molto interessante conoscere a riguardo l’opinione dell’on. Barbuto rispetto a come tale assunto possa conciliarsi con il fatto che, nel recentissimo passato, i collegamenti aerei tra Crotone, Roma e Milano sono stati oggetto di imposizione di oneri di servizio pubblico e sono stati regolarmente operati per diversi anni in regime di servizio pubblico. Voglia anche comprendere l’on. Barbuto che, ove la posizione Ministeriale fosse confermata nel senso di escludere a priori, come fin qui sembra intuirsi, dalla imposizione di oneri di servizio pubblico da Crotone i collegamenti con tutte le destinazioni raggiunte dall’aeroporto di Lamezia Terme, le disposizioni normative sulla continuità territoriale e quelle finanziarie di copertura degli oneri di servizio pubblico sarebbero, questa volta si, del tutto sterilizzate con buona pace di tutte le motivazioni tecniche tanto care all’on. Barbuto».
LE RAGIONI DELLA REGIONE CALABRIA Nella nota si legge poi che «le motivazioni portate dalla Regione Calabria a sostegno delle proposte di collegamento da Crotone, messe a punto in stretto coordinamento con la Società di gestione aeroportuale, che certamente dispone di un quadro dei traffici aerei più attendibile di quello dell’on. Barbuto, sono state basate sulle movimentazioni effettivamente registrate sui medesimi collegamenti negli anni in cui sono stati operati e nel corso dei quali era evidentemente presente concomitante offerta per le stesse destinazioni anche dall’aeroporto di Lamezia Terme. È stato evidenziato al Ministero per tabulas che in tali periodi, a offerta addirittura superiore rispetto a quella attuale sui collegamenti con le medesime destinazioni operate da Lamezia Terme, i voli che hanno interessato lo scalo di Crotone hanno registrato movimenti di passeggeri largamente superiori rispetto a quelli prudenzialmente stimati nell’ambito della proposta regionale». Per la Regione, si aggiunge, questo vale «a evidente dimostrazione dell’esistenza di una domanda non soddisfatta per i collegamenti aerei operati da Crotone, pur in presenza di collegamenti attivi con le medesime destinazioni da Lamezia Terme. Nell’ambito delle interlocuzioni con i tecnici Ministeriali, che certamente seguiranno lo scambio di corrispondenza fin qui intrattenuto, ci si augura che sarà chiarito quali ulteriori elementi, rispetto a quelli che appaiono di logica stringente già esplicitati, il Ministero vorrà acquisire per dissipare le perplessità manifestate. Sarà peraltro interessante comprendere ciò soprattutto in considerazione del fatto, per come riportato in precedenza, che i dati di traffico riportati nel documento regionale sono stati estratti dai database che il Ministero certifica per il tramite dell’Ente Nazionale Civile e che dunque sarebbero stati di immediata disponibilità da parte del Ministero stesso anche senza l’intervento regionale».
LA RIUNIONE IN PREFETTURA «Rispetto infine ai riferimenti che l’on. Barbuto riporta in merito alla riunione tenutasi presso la Prefettura di Crotone il 6 marzo scorso – si legge infine – deve concludersi che solo al suo collaboratore è risultato oscuro il percorso attuato dalla Regione Calabria sulla vicenda di cui qui si discute e che ha visto una prima richiesta di attivazione della procedura indirizzata al Ministro nel mese di dicembre 2018, seguita da un ulteriore richiamo di attenzione indirizzato sempre al Ministro, in data 20 febbraio scorso, non appena la documentazione tecnica è stata trasmessa agli uffici ministeriali competenti, con richiesta di sollecito esame degli atti al fine di pervenire, a stretto giro, alla convocazione della conferenza dei servizi normativamente prevista. Poiché l’on. Barbuto ha evidentemente difficoltà a reperire i riferimenti normativi a base della procedura, circostanza questa dedotta dal fatto che continua a citarli in maniera errata guardandosi sempre bene dal riportarne gli estremi, estremi e a fare confusione tra le competenze che la norma assegna allo Stato e alle Regioni, si vuole riportare a esclusivo beneficio suo e dei suoi collaboratori il dato testuale qui di interesse completo di estremi: L. 144/99, art.36 “1. Il Ministro dei trasporti e della navigazione, al fine di conseguire l’obiettivo della continuità territoriale ……, in conformità alle disposizioni di cui al regolamento (CEE) n. 2408/92 del Consiglio, del 23 luglio 1992, dispone con proprio decreto: a) gli oneri di servizio pubblico, in conformità alle conclusioni della conferenza di servizi di cui al comma 2, relativamente ai servizi aerei di linea effettuati tra gli scali aeroportuali… e i principali aeroporti nazionali individuati dalla stessa conferenza… 2. I presidenti delle regioni interessate, su delega del Ministro dei trasporti e della navigazione, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, indicono e presiedono una conferenza di servizi con la partecipazione, oltre che delle regioni, delle pubbliche amministrazioni competenti….”.Ci si augura di avere così risparmiato all’on. Barbuto, ove dovesse nuovamente avventurarsi in questi ambiti, ulteriori cattive figure nei richiami delle prerogative istituzionali di Stato e Regioni in materia di oneri di servizio pubblico. Ci si augura infine che la posizione del Governo non s’inquadri in una ormai manifesta ostilità verso la Calabria e auspico che si riprenda il percorso avviato per consentire all’aeroporto di Crotone di attivare rapidamente nuovi voli per le città di Milano e Roma».
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