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“Lande Desolate”, annullati gli arresti domiciliari per Zinno

La decisione del Riesame riguarda il provvedimento del gip di Catanzaro nei confronti del dirigente della Regione. Gli avvocati: «Faremo chiarezza»

Pubblicato il: 03/04/2019 – 17:28
“Lande Desolate”, annullati gli arresti domiciliari per Zinno

CATANZARO Il Tribunale del Riesame ha disposto l’annullamento degli arresti domiciliari nei confronti del dirigente regionale Luigi Zinno. L’ingegnere si trovava nel regime della detenzione domiciliare in via cautelare a seguito dell’operazione “Lande desolate” condotta dalla Direzione distrettuale Antimafia nel mese di dicembre. Sotto la lente degli investigatori, come noto, sono passati tutti gli iter burocratici e amministrativi di tre grandi opere calabresi: l’aviosuperficie di Scalea, gli impianti di risalita di Lorica e anche la realizzazione di piazza Bilotti nel pieno centro di Cosenza. «Il Tribunale del Riesame annulla un provvedimento incomprensibile, non coerente con gli atti e le azioni amministrative prodotte dal nostro assistito nello svolgimento dei suoi doveri di dirigente regionale – commentano gli avvocati Vincenzo Adamo e Cesare Piraino –. Ribadiamo ancora una volta quanto già rappresentato nella nostra istanza: l’informativa a supporto dell’ordinanza per le misure cautelari è parziale e fuorviante». I due legali, in una nota diffusa appena conosciuti gli esiti dei Tribunale del Riesame, chiariscono come l’ingegnere Zinno sia fiducioso sull’operato della magistratura e che la correttezza delle sue azioni siano chiare anche alla luce dei suoi 40 anni di lavoro a servizio della pubblica amministrazione. «Gli atti sono inoppugnabili e faranno luce su ricostruzioni approssimative e superficiali – affermano –, un’indagine priva di un quadro di riferimento generale, che avrebbe evidenziato l’esistenza di procedure analoghe seguite nello stesso periodo con 73 comuni della Calabria, quindi con 73 sindaci calabresi, 73 funzionari comunali, 73 direttori dei lavori, 73 imprese. Nessun trattamento di favore, per i comuni di Scalea e Pedace, nessun trattamento di favore tantomeno per l’impresa. Chiarezza sarà fatta ad iniziare dagli impianti sciistici di Lorica, dove l’azione della Regione e del nostro assistito ha prodotto la realizzazione di un investimento di 15 milioni di euro (con 11 milioni di risorse pubbliche e 1,5 milioni di risorse private spese in sei mesi, tra giugno e dicembre 2015), ed apertura dell’impianto, con collaudo e verifiche sulle opere eseguite, nel marzo 2018, nonostante tutti gli accadimenti, anche drammatici, che hanno interessato i lavori. Il Tribunale del Riesame nel provvedimento sopra richiamato ha omesso di confrontarsi con una delicata questione giuridica, sollevata dall’avvocato Vincenzo Adamo nel corso della camera di consiglio che si è tenuta il 28 marzo». La questione riguarda il venir meno dell’aggravante mafiosa esclusa dalla Corte di Cassazione (qui la notizia) che apre uno scenario nuovo sulla competenza territoriale del provvedimento. «Siamo soddisfatti per l’esito – hanno concluso i legali –, ma ancora non paghi per quello che finora è emerso dai pronunciamenti occorsi nei confronti del nostro assistito. Siamo sicuri che quando sarà il momento, davanti al giudice naturale, dimostreremo l’assoluta correttezza dell’operato del nostro assistito. Proporremo ricorso in Cassazione avverso il presente provvedimento, anche al fine di ottenere risposta sulla questione di competenza territoriale sollevata e sulla quale non è stata data risposta». (mipr)

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