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Sanità, Oliverio: «Calabria colonizzata, e Kpmg dov’è stato in questi 10 anni?»

Il governatore ribadisce le accuse dopo l’esito negativo del Tavolo Adduce, attaccando la ministro della Salute Grillo e anche l’advisor contabile

Pubblicato il: 05/04/2019 – 19:59
Sanità, Oliverio: «Calabria colonizzata, e Kpmg dov’è stato in questi 10 anni?»

CATANZARO «Siamo davvero davanti a una situazione gravissima». Il governatore Mario Oliverio è ormai in piena “crociata” e rilancia sulla sanità, dopo la “doccia gelata” della verifica interministeriale che ha ribaltato le sue rassicurazioni. «Il governo, che da 10 anni gestisce la sanità in Calabra attraverso commissari di sua diretta nomina, ieri – esordisce Oliverio parlando con alcuni giornalisti a margine di un convegno sullo sport alla Cittadella – ha assunto al Tavolo Adduce una decisione grave che comporterà un aumento delle tasse per i calabresi e il blocco delle assunzioni nelle strutture sanitarie, con una situazione ancora più grande rispetto al passato perché “Quota 100” determinerà la fuoriuscita dal sistema sanitario di un numero importante di operatori senza la possibilità di rimpiazzarli. Il sistema sanitario calabrese viene quindi spinto in una condizione di grande difficoltà». Oliverio definisce «gravissimo che il governo gialloverde, il ministro5 Stelle della Sanità, possano non aver valutato le pesanti implicazioni di questa decisione», aggiungendo nel suo mirino anche un altro soggetto: « Fino all’ultimo momento abbiamo lavorato affinché si evitasse questa situazione, che – ripeto – è frutto delle responsabilità di chi ha governato la sanità in Calabria, e cioè il governo. E nemmeno l’advisor, che in questi dieci anni è sempre lo stesso, Kpmg, può essere esonerato da responsabilità: dov’era l’advisor in questi 10 anni quando i conti andavano a rotoli? Ecco perché – sostiene ancora il governatore – la situazione è grave. Noi assumeremo tutte le iniziative perché il governo possa rivedere questa decisione. Al danno si aggiunge la beffa: si sottraggono i poteri della Regione in sanità per concentrarli sul governo e dall’altra parte si tenta di scaricare responsabilità sulla Regione dopo averla espropriata dei poteri. La grave decisione di ieri evidenzia che non è una questione di potere, come alcuni mestatori tentano di rappresentare la nostra ferma e determinata protesta, perché è una protesta non di oggi ma che portiamo avanti da anni. La nostra – ripete Oliverio – è una forte iniziativa in difesa della Calabria e dei calabresi: questo stato di cose non è più sopportabile. Chi ha privato la Calabria della possibilità di autogovernarsi, e sono tutti i governi nazionali che si sono succeduti dal 2010 a oggi, non può presentare il conto salato del suo fallimento ai calabresi sotto forma di aumento di tasse e di blocco delle assunzioni». Oliverio riferisce poi della sua intenzione di «chiedere» al commissario Cotticelli un’interlocuzione» ma il problema – ribadisce come un “–mantra” – «è la fonte, e la fonte è il governo, perché è il governo che ha nominato i commissari. Deve rispondere il governo, ieri al tavolo che ha deciso di aumentare le tasse ai calabresi e di bloccare le assunzioni nel sistema sanitario regionale per rimpiazzare il personale necessario al funzionamento dei servizi c’era il governo». Sotto accusa del governatore soprattutto la ministro Giulia Grillo che – afferma il presidente – «evidentemente per giustificare un provvedimento straordinario, che è un’ulteriore appropriazione indebita dei poteri della Regione da parte del governo, il ministro Grillo ha avallato l’operazione di ieri. Questo è il punto, la verità è questa. Assumeremo tutte le iniziative e chiameremo anche i cittadini calabresi a una riflessione su questa situazione, perché quello che si sta verificando sulla sanità calabrese è assolutamente insopportabile». E ancora, per il presidente «è grave che la ministra Grillo, responsabile dell’ultimo commissariamento, in piena continuità con l’ultimo decennio, continui a negare questa realtà al solo scopo di giustificare la scelta di mantenere il controllo della sanità calabrese in continuità con il passato. Cosa ha fatto il ministro Grillo, in carica da circa un anno alla guida del ministero, per impedire le scelte dei commissari governativi che hanno determinato il disavanzo di 160 milioni di euro? Sorge naturale il sospetto che la riproposizione di questa grave situazione di indebitamento sia funzionale al mantenimento della gestione commissariale della quale il ministro annuncia, non a caso oggi, la estensione dei poteri anche sulle aziende sanitarie. Infatti, al 31 dicembre 2018, i commissari governativi avrebbe dovuto consentire il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio per uscire dal Piano di rientro. Ciò avrebbe sancito la fine del Commissariamento ed il ritorno del potere ordinario alla Regione. Il Governo, attraverso i suoi commissari, ha fallito proprio su quest’obiettivo. Evidentemente – rimarca Oliverio – allo scopo di giustificare la permanenza del commissariamento e del controllo della sanità calabrese. Anche per questa ragione, il tavolo interministeriale ha ritenuto di non dover prendere in considerazione alcune misure di contenimento del debito assunte dalla Regione al fine di scongiurare l’aumento delle tasse ed il blocco delle assunzioni. Implicazioni gravi ed insostenibile per i calabresi ed il sistema sanitario condannato così ad un declino inarrestabile. Lo stesso ministro, anche alla luce delle reazioni larghe e diffuse di queste ore, arrampicandosi sugli specchi pensa di presentarsi come la “salvatrice della sanità” annunciando provvedimenti per evitare il blocco delle assunzioni. La Calabria ha bisogno di chiudere definitivamente una lunga, fallimentare e triste stagione di colonizzazione della sanità».

Ant. Cant.

 

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