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Catanzaro, su Giovino la linea di Abramo incontra resistenze

Si anima il dibattito dopo l’assemblea organizzata dal sindaco. Critiche di Fiorita, Riccio all’attacco. Legambiente illustra le sue proposte

Pubblicato il: 06/04/2019 – 19:23
Catanzaro, su Giovino la linea di Abramo incontra resistenze

CATANZARO Si infiamma il dibattito sul futuro dell’area turistica di Giovino a Catanzaro, dopo la consultazione pubblica organizzata dal sindaco Sergio Abramo, con prese di posizione anche destramente dure come quella del leader di “Cambiavento” e dell’opposizione consiliare Nicola Fiorita e del consigliere comunale Eugenio Riccio e con le prime impressioni di alcune associazioni che hanno partecipato all’evento. Evento che il sindaco Abramo ha così condensato in un post su facebook, nel quale ha in primo luogo ringraziato «tutti coloro che hanno voluto partecipare e offrire il proprio contributo al dibattito avviato sul futuro di Giovino». Abramo ha poi ulteriormente specificato la sua posizione: «Sul grande polmone verde da 100 ettari, compreso fra il Castaci e l’Alli, le linee guida del Psc già approvate all’unanimità dal Consiglio comunale prevedono un intervento unitario, a destinazione turistica, per la valorizzazione dello straordinario patrimonio naturalistico-ambientale di cui l’area dispone. La soluzione scelta del concorso internazionale di idee – ha ricordato il sindaco – mira a promuovere un turismo di qualità con l’obiettivo di salvaguardare le peculiarità naturalistiche e l’unità di questa fascia di territorio. Ho voluto ribadire pubblicamente il mio chiaro e forte no a speculazioni fini a se stesse e alla costruzione di villette. La concertazione è la strada giusta per condividere ogni possibile scelta e per questo apriremo un tavolo permanente con le categorie e le forze sociali».
LE CRITICHE DI FIORITA Il post però ha suscitato le critiche di Fiorita, che ha parlato di «gravissima inesattezza» da parte di Abramo, perché – ha aggiunto – «le linee guida del Psc – approvate dalla stesso Abramo – non parlano di un intervento unitario su quello che il sindaco chiama il polmone verde di Giovino (100 ettari) ma parlano di una progettazione unitaria dell’intero comparto di Giovino-Alli (230 ettari) Questa inesattezza, come un abile gioco di prestigio, fa sparire più di metà dall’area dalla progettazione unitaria e indebolisce fortemente la possibilità di uno sviluppo turistico sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Ne è consapevole lo stesso sindaco che già immagina che il concorso di idee sui 100 ettari possa andare deserto e che gli interventi edilizi sugli altri 130 ettari possano avvenire ugualmente». Secondo Fiorita «Abramo dice che non ci saranno villette e questo è certamente un bene, ma quello che si sta delineando su Giovino è il grande spreco ella nostra ultima risorsa. E di questo Abramo e la sua maggioranza sarebbero responsabili di fronte alla storia della nostra città».
RICCIO ALL’ATTACCO Anche Eugenio Riccio è caustico: «Finalmente si è capito quali sono le reali intenzioni del sindaco Abramo sul comparto di Giovino/Alli, visto che egli insiste, in maniera “subdola”, a riproporre l’idea della “tripartizione” di una parte del territorio (Giovino/Alli) laddove – ha rilevato il consigliere comunale le ragioni dell’interesse pubblico e collettivo necessitano di un progetto di sviluppo unitario entro il quale, eventualmente, diversificare i settori di attività complementari tra di loro per conferire all’area la valenza turistica che merita». A parere di Riccio, inoltre, «il sindaco ha organizzato una manifestazione fine a se stessa, incapace di produrre effetti e utile solo a “lavarsi la coscienza” ma continuando però a mistificare una realtà che vede penalizzate ancora oggi, a distanza di tanti anni, i legittimi proprietari dei terreni interessati. Crediamo di non essere lontani dalla verità nel sostenere che Abramo non abbia nessuna maggioranza in consiglio comunale, altrimenti non si capirebbe il motivo di questo coinvolgimento dei consiglieri regionali, quasi per supplire alla evidente carenza di capacità programmatoria dei consiglieri comunali di maggioranza».
CONFESERCENTI PERPLESSA Perplessità poi sono state espresse dal presidente provinciale di Confesercenti, Francesco Chirillo. «Su Giovino qual è la visione strategica d’insieme?», si è chiesto Chirillo, che ha aggiunto: «Credo che si stia cominciando una discussione partendo dalla fine e non dall’inizio. Per inizio intendo una filosofia, una visione di sviluppo, degli obiettivi che ogni amministratore di cosa pubblica o di azienda deve avere. Un orizzonte che, a mio avviso, deve comprendere una strategia che coinvolga l’intero golfo di Squillace, per rendere l’intera fascia costiera significativamente attrattiva per gli imprenditori regionali, nazionali e internazionali. Con queste linee – ha riferito il presidente di Confesercenti – guida si potrà poi sperare di lanciare un concorso di idee che comprenda l’intera area di Giovino senza la cosiddetta tripartizione».
LE PROPOSTE DI LEGAMBIENTE Nel dibattito interviene anche il presidente di Legambiente Catanzaro, Andrea Dominijanni, secondo il quale «il futuro della costa di Catanzaro non passa per la vecchia idea del cemento come motore di sviluppo, per l’attuazione di vecchi Piani regolatori che avevano come unica logica la risposta a obiettivi immobiliari che si sono rivelati, con il tempo, fallimentari. Abbiamo bisogno di tutelare la linea di costa e la continuità della fascia verde lungo tutta la costa, perché rappresentano un presidio fondamentale per la tenuta della spiaggia dai processi di erosione e da fenomeni meteorologici estremi, dobbiamo tutelare la continuità paesaggistica tra il mare e le aree interne, perché solo così – ha concluso Dominijanni – si riesce a valorizzare l’identità del territorio, per puntare a un modello davvero attraente basato sulla qualità. La presenza di un’area ancora libera tra l’insediamento di Giovino e i torrenti Castaci ed Alli è un valore aggiunto di questo territorio e non un vuoto da riempire di alberghi e case». (cant. a.)

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