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Potere al Popolo, la sfida di Cremaschi: «Alle Regionali ci saremo»

Il portavoce nazionale del partito a Catanzaro: «Alternativi a chi ha governato questa terra. No al dialogo con il Pd»

Pubblicato il: 06/04/2019 – 18:53
Potere al Popolo, la sfida di Cremaschi: «Alle Regionali ci saremo»

CATANZARO «Noi abbiamo cominciato a ragionare in vista delle Regionali, alle quali vogliamo esserci ed esserci con un percorso alternativo». E’ la sfida che il portavoce nazionale di Potere al Popolo, Giorgio Cremaschi, ha lanciato da Catanzaro nel corso di un incontro organizzato dal partito sul tema del regionalismo differenziato e sui rischi della cosiddetta “secessione dei ricchi” per le regioni meridionali. L’incontro ha rappresentato anche l’occasione per Cremaschi di fare il punto sull’attualità politica, a partire dalle Europee alle quali Potere al Popolo – ha confermato il portavoce – «non parteciperà perché siamo gli unici che avremmo dovuto raccogliere le firme non essendo entrati in quel business dei simboli che c’è oggi in giro. C’è una legislazione assurda che impone di raccogliere 180mila firme. Abbiamo tentato di costruire un’alleanza con De Magistris e altre forze ma è fallito perché – ha riferito il portavoce di Pap – abbiamo fatto una cosa che sembra strana in politica: abbiamo detto che non avremmo rinunciato a certi contenuti. De Magistris era abbastanza d’accordo ma non si sono create le condizioni per fare una vera alleanza. Ma continuiamo a dire che dobbiamo davvero discutere dell’Europa, perché l’Unione europea così com’è non è la soluzione, ma è il problema. L’Unione europea si presenta piena di buoni propositi ma alla fine lavora per le banche, la finanza, le multinazionali e soprattutto – ha sostenuto Cremaschi – impone le politiche dell’austerità, che nel Mezzogiorno pesano due volte. Quest’incontro di Catanzaro somma le due cose, l’autonomia differenziata con le regioni più ricche che si prendono i soldi, e le politiche d’austerità di tipo europeo che significano trasformare il Sud in una Grecia più povera, e quindi scaricare intere zone del Paese». Inevitabile il passaggio sulla situazione estremamente fluida che si registra nel campo della sinistra, punto sul quale Cremaschi è piuttosto schietto: «La parola giusta per la sinistra è ricostruire. La verità è che in Italia abbiamo questo governo perché sono più di 20 anni che la sinistra ufficiale, quella che sta attorno al Pd, in realtà fa politiche di destra e siccome fa la destra alla fine gli elettori hanno preferito chi non si dichiarava né di destra né di sinistra o la destra vera, cioè la Lega, l’originale rispetto alla fotocopia. Secondo noi, più che mettere insieme i cocci, in Italia – ha rilevato il portavoce di Potere al Popolo – bisogna ricostruire un punto di vista di sinistra, cioè per l’uguaglianza, per il pubblico, contro le politiche di austerità, contro le politiche di guerra, cose che in Italia non sono nell’agenda politica da almeno 20 anni». Un dato comunque Cremaschi lo dà per assodato: «Non c’è alcun dialogo con il Pd, perché il primo atto che ha fatto Zingaretti appena eletto segretario è stato andare a salutare il Tav, mentre noi siamo contro il Tav. E poi – ha proseguito il portavoce di Pap – il secondo atto è quando Zingaretti si oppone al governo sulla politica economica ma ci si oppone da destra, mentre noi ci opponiamo da sinistra, perché pensiamo che non fa cose sufficientemente giuste, non perché non è sufficientemente austero. Non abbiamo ancora capito – ha spiegato Cremaschi – se l’opposizione del Pd al governo su pensioni, sul reddito, sull’occupazione è da sinistra o da destra». Un alinea che il portavoce nazionale di Potere al Popolo declina in prospettiva anche per la Calabria, che – ha detto – «è la punta più avanzata dell’emergenza Sud. Noi abbiamo cominciato a ragionare in vista delle Regionali, alle quali vogliamo esserci ed esserci con un percorso alternativo. Se volevamo avere qualche parlamentare bastava che ci aggregassimo a qualche carro e l’avremmo avuto ma non ci interessa questo, ci interessa provare a costruire un’alternativa, perché questo bisogno c’è. In Calabria – ha concluso Cremaschi – vogliamo partire dalla presa d’atto che la Calabria oggi ha un reddito inferiore alla Grecia, la disoccupazione ha dimensioni enormi. Quindi, prima questione: giustizia sociale e lotta alla disoccupazione. Seconda questione: alternativa a tutte le forze che hanno finora governato la Calabria». Al dibattito sul regionalismo a Catanzaro, moderato dal giornalisti Bruno Mirante, sono intervenuti i docenti dell’Unical Nicola Fiorita e dell’Umg Ivan Valia: ad assistere Cremaschi, tra gli altri, il consigliere comunale Gianmichele Bosco e il dirigente Cesare Romagnino. (a. cant.)

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