Principe: «Rende ha fatto passi indietro. Mi hanno tirato per la giacchetta»

LAMEZIA TERME Lo hanno tirato «fortemente per la giacchetta», altrimenti non avrebbe ufficializzato il suo ritorno in campo proprio alla vigilia del voto. Sandro Principe, già sindaco di Rende, assessore regionale e sottosegretario, bolla come «autentiche malignità» quelle che lo vorrebbero già da tempo desideroso di tornare a fare il sindaco nella sua città. «Chi lo pensa tra l’altro – ha commentato Principe a margine di un’iniziativa del Forum Riformista a Lamezia – mi dà una patente di cretino, perché se avessi avuto da prima un’ambizione di questo tipo non sarei sceso in campo solo ora, ma avrei avuto tutto il tempo di preparare una grande squadra. Invece – ha aggiunto – mi hanno precipitato da diecimila metri senza paracadute». Pr questo l’appello a «tutti quelli che mi hanno tirato per la giacchetta» è quello di «essere coerenti» con la richiesta di dare un contributo diretto alle elezioni del 26 maggio. «Io amo Rende – ha detto ancora Principe – ma la città ha fatto passi indietro notevoli. E nel momento in cui non si è trovata la quadra su un candidato condiviso di provenienza riformista mi hanno fatto quasi sentire in dovere di dare la mia disponibilità. Alla fine l’ho data ma certamente non per avere patacche. La mia è candidatura di servizio. Se fossi un generale della vecchia Unione sovietica – è la conclusione sarcastica – il mio petto sarebbe già pieno di medaglie, quindi non ho bisogno di un’altra. È che mi dà fastidio sentir dire che “c’era una volta Rende”. Dobbiamo attualizzare l’idea lusinghiera che c’era di Rende e che forse oggi è un po’ appannata».