MILETO Si è ufficialmente insediato di fronte ad oltre 10mila fedeli il Tribunale ecclesiastico che dovrà valutare la vita di Natuzza Evolo e dunque mettere in atto i primi passi che potrebbero portare alla beatificazione della mistica di Paravati morta il primo novembre del 2009. Per assistere alla cerimonia, tenutasi sabato pomeriggio nella spianata della Villa della Gioia nella frazione di Mileto, sono arrivati in tantissimi da ogni angolo della Calabria. Con l’insediamento e il giuramento dell’organismo diocesano (composto dal delegato episcopale don Francesco Vardè, dal promotore di giustizia monsignor Saverio Di Bella, dal notaio attuario don Francesco Sicari e dal notaio aggiunto Francesco Reda) è stato avviato di fatto il processo per la beatificazione, le cui tappe sono state illustrate davanti alla folla di fedeli dal vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea monsignor Luigi Renzo, affiancato per l’occasione da cinque vescovi e oltre cento sacerdoti. Una volta conclusa la fase diocesana la questione passerà al vaglio del Vaticano e «solo allora, quando arriverà il decreto del Papa di riconoscimento delle sue virtù eroiche – ha detto il vescovo – potremo parlare della venerabilità della nostra mistica. Prima non è consentito alcun segno di pubblica venerabilità. Il farlo potrebbe essere rischioso per l’esito stesso della causa. Oggi quindi non dichiariamo Natuzza beata, ma poniamo i primi passi verso il traguardo. Intanto quel che conta è partire ed è significativo che questo avvenga in tempo di Quaresima, un tempo che in vita ha segnato particolarmente la carne di Natuzza, fino ad una quasi sua immedesimazione col crocifisso».
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