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Morra: «In Calabria forze corrotte e inquinate»

Il presidente della Commissione parlamentare antimafia: «Aspettiamo le indagini della Procura di Salerno, spero si chiarisca chi sta con lo Stato e chi contro». Il monito di de Raho: «La ‘ndranghet…

Pubblicato il: 08/04/2019 – 11:25
Morra: «In Calabria forze corrotte e inquinate»

CATANZARO «In Calabria ci sono forze sane, ma ci sono anche forze terribilmente corrotte e inquinate. È notizia su cui la Procura di Salerno sta lavorando». Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra parlando con i giornalisti, a Catanzaro, a margine dell’evento “Legalità dell’azione amministrativa e contrasto alla corruzione” promosso dal Dipartimento di giurisprudenza, economia e sociologia dell’Università Magna Grecia.
«Se la giustizia non funziona – ha aggiunto Morra – il problema si riverbera su tutte le dimensioni della società calabrese. Spero che si chiarisca chi sia con lo Stato e chi lavora contro lo Stato. La vicenda, per esempio dei mille intercettati, senza alcuna interrogazione, è una vicenda assai problematica e inquietante».
Morra ha poi affrontato il tema della pervasività delle mafie: «Non posso che ribadire quanto le forze politiche che costituiscono l’attuale maggioranza hanno da sempre sostenuto e cioè che non si può sottovalutare l’emergenza mafiosa. Adesso siamo qui a ragionare di scioglimento dei Comuni per infiltrazione mafiosa e di tutti gli strumenti preventivi, e non soltanto repressivi, con cui si cerca di contrastare questo assurdo fenomeno. La battaglia deve essere innanzitutto culturale e auspico la presenza dei giovani perché in questo territorio si sta sempre più copiosamente assistendo ad un’emigrazione, in particolar modo giovanile ed intellettuale, che è responsabile dell’impoverimento del tessuto produttivo tutto».
«Per questo è necessario – ha concluso Morra – fare capire che, combattendo questi fenomeni, se ne hanno vantaggi per le condizioni di vivibilità di tutti».
DE RAHO: «LA ‘NDRANGHETA UTILIZZA LA CORRUZIONE» All’incontro ha partecipato anche il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho: «Oggi la ‘ndrangheta si muove attraverso lo strumento della corruzione, non più attraverso l’intimidazione e la violenza. I meccanismi sono cambiati e le mafie operano con il denaro», ha detto parlando con i giornalisti “Legalità dell’azione amministrativa e contrasto alla corruzione”. «Le organizzazioni criminali entrano – ha aggiunto de Raho – promettendo vantaggi e grazie anche ai legami che hanno ricucito con la politica e l’economia che contano. Quindi avere una legislazione forte, severa e capace di intervenire su questi temi, parificando sostanzialmente la corruzione alla mafia, è stata una grande conquista».
«Il nuovo articolo 416 ter in materia di scambio politico mafioso assume grande significato nelle competizioni elettorali proprio per le modifiche che sono state apportate alla fattispecie originale e che dovrebbero evitare probabilmente di incorrere in quel deficit di punibilità che pure era stato riscontrato in diverse occasioni», ha continuato de Raho. «Quello che si chiede da tempo all’elettorato, al cittadino – ha aggiunto de Raho – è che possa fare una selezione non aspettandosi di essere ricompensato da un sistema clientelare, che è quello che ha dominato fino ad oggi, ma di votare in modo da eleggere chi è in grado di soddisfare le esigenze della collettività. In definitiva, ciò che si chiede è di non pensare a se stessi ma a tutta la collettività, dando il proprio voto a chi appare persona pacata, serena e soprattutto fiero osservatore del diritto e fedele ai precetti della nostra Costituzione».

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