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Antimafia, “rivolta” dei testimoni di giustizia contro Gaetti

Pino Masciari e tante altre associazioni si rivolgono al ministro Salvini denunciando «azioni quasi punitive nei loro confronti»

Pubblicato il: 09/04/2019 – 9:42
Antimafia, “rivolta” dei testimoni di giustizia contro Gaetti

«Chiediamo al ministro dell’Interno Salvini di intervenire sul sottosegretario agli Interni Luigi Gaetti affinché assuma comportamenti, e conseguenti azioni, idonei per garantire la sicurezza e i diritti dei testimoni di giustizia». Lo scrivono i testimoni di giustizia rappresentati da Ignazio Cutrò, Pino Masciari e Luigi Coppola, rispettivamente presidenti e/o soci fondatori dell’associazione nazionale testimoni di giustizia“, dell’associazione “Legalità organizzata”e dell’associazione antiracket  “Movimento per la lotta alla criminalità organizzata”: i testimoni di giustizia, in particolare, lanciano «una ferma e decisa manifestazione di protesta davanti al ministero dell’Interno per denunciare il disagio che imperversa, ancora dopo molti anni, sulla loro vita e su quella delle loro famiglie, vedendosi privati della loro libertà, vessati nelle legittime richieste dei loro diritti ed esposti ignobilmente a rischio di vita». Nel mirino delle critiche il sottosegretario Gaetti, le cui «presunte aperture a favore dei testimoni di giustizia, le audizioni dapprima a Palermo e poi in Commissione Centrale – aggiungono i testimoni di giustizia – si sono dimostrate una farsa, un sotterfugio per gettare fumo negli occhi dei cittadini per eludere le promesse fatte durante la campagna elettorale, un tentativo maldestro di galleggiamento mediatico e di ricerca del consenso. Gaetti da tempo sta attuando condotte del tutto “estranee alle sue funzioni”, attraverso azioni quasi punitive nei confronti di numerosi testimoni, rinunciando a recepire la volontà unanime del legislatore di procedere verso una politica di pieno sostegno ai cittadini onesti, che con coraggio civile hanno testimoniato nei processi contro le mafie; ad oggi – proseguono – non vi sono le condizioni per una piena tutela dei testimoni di giustizia, nemmeno conformemente alla nuova legge 6/2018 che manca ancora dei decreti ministeriali attuativi tali da garantire il piano di reinserimento sociale di chi ha denunciato, ed il giusto ristoro dai pregiudizi subiti a seguito delle denunce. Non si capisce come prima da opposizione si supportino i testimoni di giustizia considerati eroi nazionali, esempio vivo e meritevole dello Stato Italiano, e oggi da maggioranza di governo si deprimano tali esempi di onestà e di giustizia». I testimoni di giustizia rivolgono infine «un accorato appello, quale unica speranza, al presidente del Consiglio Conte e ai due vicepremier Salvini e Di Maio, affinché possano incontrarli e, con senso di umanità e responsabilità, aprire un serio tavolo di confronto finalizzato ad un dialogo costruttivo per porre fine allo stillicidio della dignità dei testimoni  e per il bene della giustizia».

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