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Vinitaly, vetrina internazionale per l'enogastronomia calabrese

Nella terza giornata della rassegna ad assaggiare le eccellenze della regione sono stati buyers provenienti da Norvegia, Russia, Ucraina, Lettonia ed Azerbaijan

Pubblicato il: 09/04/2019 – 18:44
Vinitaly, vetrina internazionale per l'enogastronomia calabrese

VERONA Provenienti da Cina, Ungheria, Giappone, Belgio e Stati Uniti, i 10 giudici del concorso Five Stars Wines hanno potuto riassaporare i vini calabresi che (bendati) avevano assaggiato e premiato durante il concorso, in un viaggio virtuale della regione, tra i vigneti affacciati sul mare e spinti alle spalle dagli Appennini. «Manager di scuole di sommelier, importatori, giornalisti e formatori del settore hanno potuto conoscere meglio – si legge in una nota della Regione – il panorama vitivinicolo calabrese, in un’occasione che la Regione Calabria ha saputo cogliere come vetrina privilegiata».
Nel padiglione Sol&Agrifood, sono stati invece buyers internazionali provenienti da Norvegia, Russia, Ucraina, Lettonia ed Azerbaijan ad assaggiare tante eccellenze calabresi, guidati dalla narrazione sulla loro provenienza e preparazione. Hanno cominciato da salami e nduja, accompagnati da pecorino crotonese Dop, pane bagnato con olio extravergine d’oliva e olive da mensa e, per concludere, con succo e panettone al bergamotto e Torrone di Bagnara Igp.
“Terra tra i due mari” è il titolo, invece, della degustazione a cura di Tommaso Caporale, giornalista enogastronomico, corrispondente dalla Calabria della testata Italia a Tavola, ed Alberto Giannattasio, presidente nazionale dell’International Sommelier Foundation (ISF). Sono stati raccontati ed assaggiati i vini di questo fazzoletto di terra calabrese bagnato dai due mari, dove si coltivano i vitigni del Greco Bianco, dello Zibibbo, del Mantonico e del Nerello, dai quali arrivano le Denominazioni Lamezia Dop, Scatigno Dop, Bivongi Dop e Val d’Amato Igp. «Una zona prolifica se si pensa che in tutta la Calabria ci sono 9 Dop e 10 Igp e 4 di queste sono proprio in questa piccola porzione di regione», ha detto Caporale.
Si è parlato anche di varietà di olivicolture a rischio estinzione. Un evento è stato, infatti, dedicato alla “Calabria al centro del Mediterraneo: peculiarità organolettiche degli Oli Extravergini Regionali”. Rosario Franco dell’Arsac-Regione Calabria ha spiegato: «Per la prima volta stiamo facendo un’analisi completa di tutte le 30 varietà di olio presenti in Calabria. Attraverso un progetto di tutela, stiamo piantando le varietà più a rischio in campi speciali. Il nostro obiettivo è tutelare queste varietà e, possibilmente, far sì che aumentino». L’incontro è stato moderato da Alberto Grimelli, direttore di “TeatroNaturale”, settimanale online dedicato al mondo rurale, punto di riferimento per il settore olivicolo ed oleario. Hanno partecipato anche Carmelo Orlando (Arsac) ed i docenti della Università Mediterranea di Reggio Calabria (Facoltà di Agraria), Serafino Cannavò e Lorenzo Abbenavoli.
E infine, il Cirò: dopo la celebrazione dei 50 anni dal riconoscimento della Dop, ieri alla presenza del Ppresidente della Regione Mario Oliverio una degustazione di Gaglioppo Rosato a cura di Raffaele Librandi (presidente del Consorzio per la tutela e la valorizzazione dei vini Doc Cirò e Melissa) e Gennaro Convertini (Arsac – Regione Calabria). «Anche il Gaglioppo Rosato fa parte dell’Istituto del Vino Rosa Autoctono Italiano, che riunisce i sei distretti produttivi italiani in un’unica compagine e punta alla spinta non solo promozionale, ma anche culturale, dei territori vocati alla produzione di questa tipologia di vino» ha spiegato Convertini.

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