di Alessia Truzzolillo
VIBO VALENTIA «Vorrei essere un buon questore, e questo sarà il mio impegno quotidiano. Vorrei essere un direttore d’orchestra capace di fare risuonare sempre con armonia, melodia e contrappunto, i valori della legalità». È stato un invito a fare squadra quello che il questore di Vibo Valentia, Andrea Grassi, ha espresso nel suo discorso di apertura della cerimonia per il 167° anniversario della fondazione della Polizia. Un messaggio accorato quello di Grassi, rivolto in primo luogo ai cittadini, improntato alla positività, a portare avanti i solidi valori e principi della cultura calabrese senza farsi schiacciare dai disvalori della commiserazione o dell’autocommiserazione. Il questore, non a caso, ha voluto che la cerimonia di Vibo si svolgesse al Palavalentia, il palazzetto dello sport, con i protagonisti dello sport vibonese. E ha voluto che presente fosse anche l’orchestra del conservatorio di Vibo, simbolo anche questo del fare squadra, in cui «ogni singolo strumento, ogni singolo suono è capace di fare armonia secondo le regole di uno spartito», ha detto il questore. Il suo discorso è stato «parabola sui valori della nostra Istituzione, sui principi che la ispirano da sempre e per sempre».
PREVENZIONE «Sono questore di questa provincia dal primo luglio scorso e quindi per me oggi è occasione per un primissimo bilancio». Il questore Grassi non si affida ai numeri, elenca solo pochi dati, ma significativi. «Nel primo trimestre del 2018 furono registrati 105 furti e 82 danneggiamenti. Nel primo trimestre del 2019 66 sono i furti e 65 i danneggiamenti. Sono numeri meramente indicativi ma mostrano confortanti segnali sul piano della prevenzione».
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SICUREZZA Grassi ha poi fatto un breve riferimento all’operazione “Rimpiazzo” condotta martedì dai suoi uomini, coordinati dalla Dda di Catanzaro. Un colpo che ha disarticolato la cosca dei Piscopisani e la loro violenta presa di potere sul territorio controllato storicamente dalla potente famiglia dei Mancuso. «Sulla repressione ieri – ha detto il questore – abbiamo vissuto un momento importante per Vibo e la sua provincia ma sappiamo che i successi di ieri non sono sufficienti a trasmettere quello che meritate: serietà e fiducia. E infatti su questo punto noi dobbiamo ancora lavorare. Dobbiamo lavorare sulla percezione della sicurezza che spesso è percezione della insicurezza. Dovremo elevare la stima e la fiducia per essere sempre credibili oltre che efficienti, efficaci e trasparenti. In questi mesi stiamo lavorando anche su questo piano, e quindi sul piano della partecipazione e della educazione. Molte sono le iniziative che abbiamo avviato con le scuole, con alcune associazioni di settore per prevenire e frenare fenomeni odiosi come il bullismo, il cyber bullismo e la violenza di genere. Dallo scorso settembre ad oggi abbiamo tenuto 22 fra incontri pubblici e dibattiti, specie nelle scuole. Ci hanno consentito e permesso di incontrare oltre 4000 persone fra studenti insegnanti e cittadini. Lo abbiamo fatto per condividere i valori dell’educazione e della legalità».
30 AGENTI IN PIÙ «Molte cose sono e saranno possibili – ha affermato il questore – grazie all’attenzione e vicinanza del nostro capo della Polizia, perché per lui e per il nostro Ministero la Calabria è terra sulla quale investire risorse per la legalità e per la sicurezza di tutti. In questi mesi la Questura di Vibo ha registrato il saldo attivo di 30 agenti che costituiscono per noi e per voi una linfa nuova e vitale».
«QUI HO INCONTRATO ORGOGLIO E CULTURA» Sono noti a tutti i risultati di alcuni sondaggi e studi che collocano Vibo Valentia fra le ultime province d’Italia. «Io qui – ha detto Grassi – ho incontrato orgoglio e cultura, una cultura fatta di valori solidi, principi saldi a volte anche ancestrali. Le Istituzioni ci sono. Dobbiamo solo avere la forza di trasformare l’azione e la reazione, a volte la rabbia e lo sconforto in una interazione fra cittadini e istituzioni. Dovremo affinare la capacità di sapere esportare e proiettare i nostri comuni valori senza indugiare in atteggiamenti di commiserazione o autocommiserazione. Questi sono i disvalori che creano insicurezza. Sapere che qui esiste una subcultura o mentalità mafiosa non può costituire alibi, pregiudizio, rassegnazione o resistenza al cambiamento. Ho incontrato studenti e insegnanti preparati alla condivisione di idee e soprattutto di ideali, cittadini pronti a interagire con le Istituzioni». A dicembre, a margine della cerimonia con il capo della Polizia per l’intitolazione della palazzina della scuola di emergenti in Vibo alla memoria di Antonio Montinaro, capo scorta del giudice Falcone che qui a Vibo è diventato poliziotto, la Questura ha organizzato una corsa di solidarietà dedicata ai valori della memoria e della legalità. «Abbiamo avuto la partecipazione di oltre 700 persone e questo perché il premio è stato il segno che Vibo vale. Non è solo la voglia di correre che abbiamo condiviso ma quella di vivere con e per i valori della legalità».
I SEGNALI POSITIVI «I segnali positivi ci sono. Arrivano anche da atleti e da squadre che onorano i valori dello Sport, i valori di quell’etica sociale che vorremmo elevare a segno distintivo di questa terra». Il ringraziamento di Grassi è andato agli uomini e le donne della Polizia di Stato che «che nei loro diversi ruoli» coltivano la speranza di essere sempre credibili e capaci di servire i cittadini. Il questore ha poi rivolto un pensiero particolare alle donne e agli uomini della Polizia di Vibo, del commissariato di Serra San Bruno, della posto di polizia di Tropea, della Polizia stradale, della Scuola agenti, del reparto prevenzione crimine, gli artificieri, i cinofii, la polizia scientifica, in componenti sindacali, tutti capaci, ha detto Grassi, «di stare non solo difronte a me ma spesso accanto a me».
«Ringrazio tutti colleghi che indossano altre divise ma che vestono il nostro stesso abito mentale», ha detto ancora Grassi ringraziando poi anche il prefetto Giuseppe Gualtieri, i sindaci e la magistratura in tutte le sue compagini «perché è gestione di governo e gestione della giustizia, una giustizia auspicabile, prudente, saggia». Un pensiero per «l’opera che stanno svolgendo» è andato anche ai commissari straordinari e, in particolare a quello di Vibo.
AI POLITICI: «SAPPIATE COMPRENDERE I BISOGNI DELLA GENTE» Un saluto è andato anche ai politici presenti «perché sappiano leggere e comprendere i bisogni della gente». Presente alla manifestazione anche la Diocesi di Vibo. Il questore non ha dimenticato i caduti della Polizia «perché loro continuano a essere presenti e perché la memoria del loro passato possa indicarci un percorso migliore».
«È LA SQUADRA CHE VINCE» «Oggi premieremo alcuni poliziotti, qualcuno che forse è stato migliore di altri. Sono onorato di farlo – ha detto Grassi – anche se la partita non la vinceremo mai col singolo poliziotto ma sempre e soltanto insieme. Insieme anche a voi, cittadini di Vibo e a tutte le persone che rappresentano lo Stato e fanno Stato». Gli esempi sono tanti, e comprendono coloro che «quotidianamente, senza enfasi, sono capaci sempre di fare squadra». «Perché fare squadra, per me – ha ribadito il Questore –, significa fare Stato». L’appello ai cittadini è accorato: «Noi e voi siamo pubblico e spettatori, attori del processo attori del processo virtuoso della democrazia a tutela dell’ordine e della sicurezza». La cerimonia è stata voluta in un luogo di sport perché «lo sport – ha concluso Grassi – trasmette valori sani come il rispetto delle regole, rispetto dell’avversario, dell’arbitro, delle tifoserie e trasmette la cultura del fair play, dell’etica del comportamento». Nel corso della cerimonia ha ricevuto un encomio solenne il vicequestore aggiunto Giorgio Grasso, a capo della Squadra Mobile. I vice sovrintendenti Saverio Laria e Pasquale Di Costa hanno ottenuto una promozione per meriti straordinari. (a.truzzolillo@corrierecal.it)
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