CATANZARO Nei giorni 8 e 9 di aprile, presso il Seminario regionale Pio XI di Catanzaro si sono riuniti i vescovi di Calabria per dare vita a due giorni caratterizzati dalla preghiera e dal confronto su temi delicati riguardanti le Chiese e la terra di Calabria.
Ad aprire i lavori la meditazione dell’arcivescovo di Reggio, monsignor Morosini, che ha intrattenuto i confratelli sul tema della perdita della sacralità non solo nei nostri contesti ecclesiali.
Il presidente, monsignor Bertolone, ha focalizzato le conclusioni e i temi affrontati nell’ultimo Consiglio permanente della Cei, e passando poi a esaminare i vari punti dell’odg ha formulato, a nome di tutta la Conferenza Calabra, un sentito augurio di buon servizio al nuovo ministro provinciale dei Frati minori di Calabria, frate Mario Chiarello, finora parroco della Comunità di Sant’Antonio nel comune di Rende.
Monsignor Savino, dopo essersi intrattenuto sul quadro preoccupante della situazione della sanità nei nostri territori, peraltro già denunciata, ha presentato il protocollo d’intesa tra l’Ufficio della Pastorale e della Salute della Cec e il Centro regionale trapianti-Federica Monteleone, seme di speranza gettato nella delicata ma significativa cultura della donazione degli organi. Monsignor Savino, vescovo delegato anche per la Pastorale giovanile regionale, ha quindi illustrato il percorso che i vari uffici diocesani di Pastorale giovanile vanno compiendo, ribadendo l’importanza della comunione vissuta e testimoniata anche in ordine al prossimo Convegno nazionale che si terrà a Terrasini (Palermo), dal 29 aprile al 2 maggio.
È stata inoltre sottolineata l’importanza spirituale e culturale di due eventi che toccano la nostra terra: il primo, il V Centenario della nascita di San Francesco di Paola, che vedrà l’incontro presso il Santuario di Paola, il 14 giugno, dei sacerdoti della regione; il secondo sarà la presenza nell’Eparchia di Lungro il prossimo settembre, per i 100 anni della sua istituzione, di Sua Santità Bartolomeo I, Patriarca di Costantinopoli. In questa occasione il patriarca avrà anche modo di recarsi in visita a Rossano per cogliere la bellezza del Codex Purpureus Rossanensis.
A seguire, Le considerazioni di monsignor Rimedio sul tema dell’indifferenza religiosa nel nostro tempo e le sfide per l’essere credenti oggi hanno favorito un positivo e fecondo confronto tra i vescovi.
Monsignor Satriano, delegato della Cec per l’Ufficio catechistico regionale, ha presentato il progetto di un cammino comune, per le Chiese di Calabria, finalizzato alla realizzazione di un Convegno ecclesiale regionale in cui discutere del rilancio della parrocchia come spazio generativo alla fede. L’urgenza condivisa è data dalla sfida di passare da una pastorale dei sacramenti ad una pastorale evangelizzante, per rilanciare l’iniziazione alla vita cristiana di quanti bussano alle porte delle nostre comunità. Tale sfida richiederà un cammino sinodale dei vari uffici e settori della pastorale delle 12 Diocesi di Calabria.
Monsignor Milito, vescovo di Oppido-Palmi, ha esplicitato la strutturazione finale del Corso istituzionale voluto dalla Cec nell’Istituto Teologico Calabro su: La Chiesa difronte alla ‘ndrangheta, a cura dalla commissione episcopale designata. Su invito dello stesso vescovo Milito, la CEC si è poi soffermata in una attenta riflessione sulla situazione del porto di Gioia Tauro e del campo di San Ferdinando. Queste due realtà, di recente affrontate con maggiore determinazione dagli organismi statali, hanno ancora diverse svolte da compiere. I Vescovi seguono l’evolversi dei fatti con preoccupazione e attenzione, auspicando che le emergenze lavorative e umanitarie presenti in questa parte di territorio, terreno fertile per i traffici del malaffare, trovino giuste risoluzioni.
Un’attività di approfondimento è stato altresì svolta sulla questione dello spopolamento dei borghi calabresi, con la formulazione di proposte atte ad arginare il fenomeno, consistenti ad esempio in interventi di salvaguardia dell’identità culturale ed in soluzioni infrastrutturali idonee a spezzare l’isolamento che imprigiona ampi territori, specie montani. Altresì, con l’occhio rivolto alle prossime elezioni per il rinnovo dell’Europarlamento, si è auspicata una partecipazione consapevole e responsabile al voto, inserita nell’orizzonte di un percorso di costruzione di un’Europa a dimensione sociale, e non solo economica e finanziaria, in cui trovino spazio forme di lotta alle povertà ed alla disuguaglianza, una incisiva riforma del sistema finanziario e politiche nuove sull’accoglienza ed in fatto di rispetto dei diritti umani.
In conclusione sono intervenuti Mons. Currà, nuovo Direttore dell’Istituto Teologico Calabro, sulla situazione e le prospettive dello stesso Istituto, e Mons. Varone, per aggiornare i Vescovi sul cammino del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano di Reggio Calabria. Stimolante è stato l’apporto di don Giuliano Savina, Delegato Nazionale Cei per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso, tutto proteso a rilanciare una pastorale ecumenica, non più chiusa in una pastorale di settore, ma testimonianza di una chiesa in uscita, del dialogo.
Con un saluto significativo, don Raffaele Grimaldi, Ispettore generale per l’Italia dei cappellani delle carceri, ha rilanciato l’attenzione sul valore della vicinanza della Chiesa al mondo delle carceri, auspicando una pastorale di prossimità per gli stessi carcerati ed un accompagnamento per gli ex-carcerati.
L’Assemblea dei Vescovi ha quindi deliberato riguardo a due nomine: l’Assistente Regionale di Azione Cattolica Ragazzi, nella persona di don Rocco Zoccoli, della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, che subentra al caro don Angelo Cerra, e la nomina di don Franco Liporace, della Diocesi di San Marco Argentano, a Direttore dell’Ufficio Catechistico Regionale, in sostituzione di Padre Celeste Garrafa. A don Angelo e padre Celeste è andata la viva gratitudine dei vescovi per il servizio svolto a servizio delle Chiese di Calabria.
In conclusione, i Pastori delle Chiese di Calabria hanno convenuto di formulare i propri auguri di una santa Pasqua a tutti i calabresi, auspicando possa essere quella che arriva una festa di liberazione dalle catene della miseria, dell’odio e della disperazione del peccato, utile a favorire lo schiudersi di rapporti nuovi per una primavera dello spirito in grado di pervadere di sé tutti e ciascuno e la Calabria intera, che da tempo attende di poter incamminarsi sui sentieri della libertà e della serenità.
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