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La coscienza di “Peppone”: «Poverino, era amico mio e l’ho ammazzato»

Nella ricostruzione degli inquirenti di “Errore fatale” si tratteggia la figura del boss Accorinti, referente di Cosmo Mancuso, che ha fornito supporto logistico all’agguato contro “Ciccio Tabacco”…

Pubblicato il: 12/04/2019 – 21:05
La coscienza di “Peppone”: «Poverino, era amico mio e l’ho ammazzato»

di Alessia Truzzolillo
CATANZARO Francesco Mancuso, alias “Ciccio Tabacco”, stando alle ricostruzioni degli inquirenti, era una testa calda. Uno che, come sintetizzano le parole del pregiudicato Gerardo Filippo Gentile, intercettato a bordo della propria auto, «voleva prendere il potere in tutti i posti». La goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha portato all’agguato, a luglio 2003 a Spilinga, nel quale Francesco Mancuso è rimasto gravemente ferito mentre il suo sodale Raffaele Fiamingo ha perso la vita, è stato la richiesta di una tangente che i due pretendevano dal panificio del quale era socio accomandatario Francesco Prenesti, fratello di Antonio, braccio destro del boss Cosmo Mancuso, zio di “Ciccio Tabacco”. Ma non è stato un singolo episodio a scatenare una decisione così grave come quella di dare il placet per uccidere un membro della famiglia, accusa oggi contestata a Cosmo Mancuso. L’insofferenza dello zio per i comportamenti del nipote scrive il gip Tiziana Macrì nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato all’arresto di quattro persone (qui la notizia), giovedì, ritenute coinvolte nell’agguato «montava già qualche mese prima dell’agguato, ossia dal taglio delle piante di vite e ulivo» che il boss avrebbe patito il 26 aprile 2003 e attribuibile proprio a “Tabacco”. Il danneggiamento non era stato denunciato nell’immediato ma solo dopo un sopralluogo della polizia giudiziaria che aveva riscontrato casualmente l’accaduto. Una «strategia di espansione» quella di Ciccio Mancuso fatta anche di interferenze nella gestione affari illeciti. «Si è assistito – scrive il gip – ad un ribaltamento della vecchia logica degli equilibri che non prevedeva l’aggressione diretta alla vita di un Mancuso. Una nuova forma di reazione è stata sperimentata, per contrastare l’evoluzione di un’articolazione in grado di mettere a rischio non solo gli affari spiccioli di un gruppo mail prestigio criminale – e le connesse possibilità di compiere “affari” – della consorteria intera».
LA FUGA DI PEPPONE Ad accompagnare i due presunti killer Domenico Polito e Antonio Prenesti sul luogo del delitto fu il referente di zona per i Mancuso a Spilinga, Giuseppe “Peppone” Accorinti (foto) considerato il boss di Zungri. Un gesto fortemente simbolico che indicava da che parte aveva deciso di stare “Peppone” che pure di Fiamingo era amico. Visto il suo ruolo ed essendo noti i suoi rapporti con Fiamingo, subito dopo l’agguato i carabinieri lo cercarono nella sua abitazione. La Golf di Accorinti aveva il motore ancora caldo quando i militari lo invitarono a seguirli in caserma. “Peppone” però prima cercò scuse per non usare l’auto, dicendo di averla appena ricevuta da una terza persona, poi, dietro l’intimazione dei carabinieri, si mise alla guida della Golf e, con un’abile manovra fece perdere le sue tracce dandosi a una repentina fuga. Si rese irreperibile fino alla notte del 12 luglio, beccato a un posto di blocco dalla Polizia che lo condusse negli uffici della Squadra Mobile. Qui raccontò che l’8 luglio era uscito alle 20 per cercare compagnia femminile e che era rimasto fuori casa fino alle 4 del mattino. Giustificò la sua fuga dicendo che temeva che i carabinieri volessero sequestrargli la macchina. Affermò, infine, di non vedere Raffaele Fiamingo da circa otto giorni, da quando avevano preso un caffè insieme e, per quanto riguardava Ciccio Mancuso, lo aveva conosciuto in carcere ma lo aveva mai frequentato. Allontanò da sé ogni conoscenza riguardo all’agguato. Uscito dalla Questura entrò in macchina di un suo accompagnatore e sodale al quale rivolse la frase: «Senti a me, poverino l’ho ammazzato, mi dispiace perché eravamo amici». (a.truzzolillo@corrierecal.it)

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