CATANZARO Il bailamme sorto attorno alla Protezione civile regionale sembrava concluso. Almeno finché quello che nei giorni scorsi appariva solo come un sussurro fra i corridoi della Cittadella non si è materializzato. La giunta regionale, nella seduta dell’11 aprile scorso, ha adottato la deliberazione numero 143 avente ad oggetto: “Atto di indirizzo al dipartimento Organizzazione e Risorse Umane in deroga alla D.G.R. n. 63/2019 per la riapertura dei termini dell’avviso esterno per il conferimento di incarico dirigenziale U.O.A. Protezione civile”. In altre parole, l’esecutivo regionale sta chiedendo al Personale di far rivivere una procedura selettiva che lo stesso organo politico aveva seppellito giusto due mesi fa. Infatti, la delibera 63 del 15 febbraio, nella complessiva rivisitazione della struttura organizzativa regionale, aveva stabilito di «non dare seguito» a tutte le procedure in itinere avviate per il conferimento di incarichi di livello non generale, fra cui appunto quella relativa all’incarico di responsabile della Prociv. Un passaggio delicato, segnala una nota del sindacato Csa-Cisal, «che potrebbe prefigurare la barbarie giuridica che qualcuno ha intenzione di perpetrare». Prima però occorre riavvolgere il nastro e capire quello che è accaduto prima.
TUFFO NEL PASSATO Ad oggi, ed è così da quasi sei mesi, l’Uoa Protezione civile è affidata ad interim al direttore generale del dipartimento Presidenza (e tante altre cose) Domenico Pallaria. A partire dal 18 novembre 2018, data di scadenza del precedente incarico avente durata triennale, la Prociv risultava priva di un dirigente titolare. «Correttamente – spiega il Csa Cisal – (e questo il sindacato lo aveva sempre riconosciuto), la Regione molto prima dello spirare del precedente contratto con l’ex dirigente responsabile aveva seguito il regolamento regionale in materia procedendo, nell’estate 2018, ad indire un primo avviso “interno”, cioè rivolto ai propri dirigenti di ruolo. La ratio della regola è banale: prima si valorizzano le risorse interne, provando altresì a risparmiare soldi pubblici, e solo dopo si ricorre a soggetti esterni all’Amministrazione. Come noto arrivarono quattro candidature interne avanzate da titolatissimi dirigenti, ma sappiamo pure che esse furono bocciate sostanzialmente con un provvedimento carente di motivazione».
«Su questo aspetto, tuttavia, non è necessario approfondire, anche perché – aggiunge il sindacato Csa-Cisal – c’è un contenzioso giudiziario tuttora aperto. Scartati gli interni, la Regione allora pubblica l’avviso rivolto ai professionisti e tecnici esterni. I termini per la presentazione delle domande erano fissati al 22 novembre. Da allora tuttavia non si è avuta più notizia della procedura: né il primo elenco degli ammessi e non ammessi (con la scrematura della domande con irregolarità formali, presentate in ritardo o non in possesso dei titoli richiesti) né ulteriori passaggi successivi. La giunta ben avrebbe potuto esaminare le candidature pervenute e scegliere quella ritenuta più idonea per il ruolo di dirigente della Protezione civile. L’unico fatto è che, come già ricordato, l’esecutivo ha conferito l’interim a Pallaria. Dopodiché la Giunta, a metà febbraio di quest’anno, scrive la parola fine sulla procedura a quel tempo formalmente aperta non dando “seguito”».
IL BLITZ DELLA GIUNTA Poi è arrivato l’atto di indirizzo dell’11 aprile con cui la giunta, delibera 143, «si rimangia – secondo il sindacato – la parola e chiede la riapertura dei termini dell’avviso (bandito il 7 novembre 2018, dopo la valutazione negativa dei candidati interni) e guarda caso solo per gli esterni. E guarda caso, ancora, solo e soltanto per l’incarico della Prociv pur in presenza di altre procedure selettive aperte. Troppe coincidenze sospette per credere sia un puro caso. La parte politica deve sapere che le chiacchiere nella Pubblica amministrazione lasciano il tempo che trovano di fronte agli atti scritti e le regole. Avendo scritto la stessa giunta di “non dare seguito” alle procedure in itinere, come da delibera 63 del 15 febbraio, significa che quella selezione si è chiusa senza esito. Non ci può essere alcuna reviviscenza a scoppio ritardato. Se si vuole trovare un nuovo dirigente bisogna ricominciare d’accapo. Il regolamento regionale 10/2015 attualmente vigente (coerente con il d.lgs. 165 del 2001 Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche) è chiarissimo. La scansione per individuare un dirigente non apicale prevede due fasi: quella dell’interpello (interna) rivolta ai dirigenti di ruolo e solo se questa non consente di individuare la figura ricercata (quindi eventuale) si potrà procedere con la manifestazione di interesse rivolta a professionisti esterni. Perché mai ora si domanda di riaprire i termini per la sola fase esterna della selezione? C’è un disegno preciso dietro questa palese irregolarità giuridica? Se proprio la giunta ritiene, oggi, di aver bisogno di un nuovo dirigente della Prociv, e di per sé non sarebbe sbagliato vista la mole di lavoro che ricade sulle spalle di Pallaria, deve farlo con atti trasparenti e legittimi: si proceda con una selezione conforme al regolamento regionale e quindi attivando un nuovo interpello rivolto agli interni. Non si possono riesumare procedimenti già definiti. Il sindacato Csa-Cisal chiede al dipartimento “Organizzazione, Risorse Umane” di non prestarsi a questo gioco compiendo tali evidenti irregolarità. La firma e le responsabilità sono dei tecnici, non della componente politica. Possibile che dopo tutto il clamore mediatico, tutta la complessità della vicenda della Prociv la politica se ne infischi di norme e regolamenti proponendo questa aberrazione? Il lungo inverno sarà pure passato ma la primavera è pronta a risplendere con nuove fioriture».
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